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Autore: Annalisa Brunelli

Drama queen

E’ Angel che racconta com’è dover fare i conti con un’iperattività curata per anni con farmaci che le tolgono lucidità e voglia di vivere ma lasciano tranquilli insegnanti e compagni, com’è vivere con una madre giovanissima che lavora come spogliarellista, com’è abitare in una zona difficile sempre controllata dalla polizia dove i ragazzi spacciano e sparano petardi ad altezza uomo. E anche com’è innamorarsi per la prima volta e capire che non è sbagliato se si tratta di una ragazza e non del sopravvalutato principe azzurro. Sembra tutto davvero troppo per una ragazzina, eppure Angel troverà la strada per crescere senza rinunciare a se stessa e senza lasciare nessuno per strada.

Tariq

E’ la voce di Tariq che racconta di una vita ai margini, in palazzoni senza acqua né luce, in una scuola in cui sa stare solo trasgredendo ad ogni regola, in un passare dei giorni in cui si fatica a trovare la speranza. Il suo unico punto di riferimento è la sorella che sa leggere oltre le apparenze e ne capisce il disagio anche se è difficile trovare soluzioni adeguate. Sul suo stesso pianerottolo vive Jasmine che è brava a scuola e vorrebbe farcela ma aspetta un bambino. Gli adulti in questo romanzo sono assenti o incapaci di vedere ma sarà proprio la nascita del figlio di Jasmine a permettere ai ragazzi di alzare lo sguardo e provare ad immaginare un futuro.

La bambina che aveva parole

Illustrazioni vivide e delicate accompagnano la storia di Nina, bambina silenziosa con una storia dolorosa alle spalle. Vive con la zia e quando comincia a frequentare una nuova scuola la vicinanza di una compagna e l’intelligenza della maestra che sa aspettare i suoi tempi le permetteranno piano piano di lasciarsi andare e permettere al suo ricchissimo mondo interiore di manifestarsi. Senza scendere nei dettagli, la storia ci fa intuire un passato di violenze domestiche che tanti bambini, come Nina, sono costretti a subire ma proprio a loro si rivolge con un messaggio di speranza.

Gesù Bambino venuto dal mare

Mentre un borgo di pescatori si prepara a festeggiare il Natale, l’incanto delle luci e il silenzio della notte vengono dimenticati dall’avvistamento di un barcone di migranti in balia delle onde. Fra di loro una giovane donna incinta. Parte l’operazione di salvataggio che coinvolge tutto il paese che, in una gara di solidarietà, allestisce un campo dove poter sostare mentre tutti si radunano per accogliere il nuovo bambino. In un’inedita versione del Natale, l’albo si conclude con un’immagine di speranza, purtroppo lontana da quanto accade nella realtà di questi giorni. “Quest’anno il Bambino Gesù è venuto dal mare. Ha il volto di quegli uomini, di quelle donne, di quei bambini venuti da lontano”.

L’albero, la nuvola e la bambina

“E’ notte fonda, la luna splende e le cicale cantano: e io non riesco a dormire. Il letto di mio fratello è vuoto, perché stanotte dorme in ospedale. E la Nuvola è di nuovo nella mia testa”.  Così la bambina, voce narrante di questo bell’albo illustrato, esce e confida le sue angosce all’antico pruno del giardino che dovrà essere abbattuto. E proprio dall’albero le verranno parole di speranza ma anche di accettazione per un percorso che tutti dobbiamo compiere perché “è il cambiamento che dà valore alle cose”.