Neuropsicologia della lettura
“Cosa significa identificare visivamente una parola, comprenderla e leggerla ad alta voce […] che differenza c’è tra lettura su carta e lettura su schermo? Come se la passa la lettura in questo nostro mondo ipertecnologico? La dislessia costituisce davvero una minaccia seria […] che cos’è in fondo? È davvero una malattia, come molti di noi spesso sono portati a pensare? C’è un modo di contrastarla?”. Il libro cerca di dare risposta a queste domande mentre propone un primo approccio alle scienze cognitive della lettura.
Guardami
“Poi ho pensato che, ok, gli occhi mi abbandoneranno, questo è vero, ma chissà quante mille altre cose mi regalerà il futuro”. Le riflessioni di otto giovani non vedenti o ipovedenti su moda, arte, video e tecnologie, fotografia e movimento partendo dalla propria esperienza personale. “Toccare i tessuti, fare il pane, modellare la creta, amare Van Gogh. Sentire, trasmettere, proiettare all’esterno: il sentimento della bellezza si rivela in modi misteriosi, indicibili, invisibili. Forse, per questo, non c’è bisogno d vedere ma, invece, è bene sapere guardare. Guardami. Il primo passo verso la bellezza comincia da qui”.
La formica rossa
Vania è nata con un difetto congenito ad un occhio, si considera bruttina ed emarginata e si crogiola nella sua solitudine che condivide solo con i vicini di casa, in particolare il suo coetaneo Pirach e un anziano signore cui fa spesso compagnia. Vive con il padre, un uomo originale di cui un po’ si vergogna, che fatica a superare la scomparsa della moglie. L’inizio del nuovo anno scolastico le porta nuove prese in giro e scherzi crudeli mentre Pirach fa coppia con la sua peggior nemica. Vania, abbandonata anche dal suo miglior amico, si sente sempre più sola e sfortunata. Poi qualcosa cambia: arriva una nuova compagna, Victoire, che, pur con una sindrome che allontana tutti, reagisce all’emarginazione molto diversamente da Vania. Intanto ma una lettera misteriosa costringerà Vania a guardarsi dentro e a cambiare atteggiamento.
Coyote Sunrise e il posto perfetto
Dopo aver recuperato la scatola con tutto quello che le ricorda la mamma e le sorelle morte, Coyote deve ora fare i conti con un altro passaggio doloroso: la sua mamma dove avrebbe voluto fossero sparse le sue ceneri? E lei è pronta? “Volevo davvero spargere le ceneri della mamma, dirle addio per sempre? Pensai a mia madre che mi preparava i pancake a forma di cuore, che mi canticchiava filastrocche […] No! No e poi no! Non volevo lasciarla andare. Ma forse…forse in parte lo volevo. Del resto era stata lei a chiedere di essere liberata. Ed era quello che voleva anche papà. Era passato tanto tempo, ormai. Che senso aveva quel mio volerla trattenere a ogni costo? A pensarci bene, non mi faceva neanche stare meglio […] Volevo bene a mia mamma. Tanto. Tantissimo bene. Le volevo un bene dell’anima. Lei se ne era andata e io ero triste, molto triste. Ma era giunto il momento di lasciare andare una parte di quella tristezza. Per poter rafforzare la presa e aggrapparmi a mia madre ancora di più, ancora più forte”.
Scritti imprudenti
Il libro raccoglie una selezione di articoli che Claudio Imprudente ha scritto negli anni. Leggerli insieme, uno dietro l’altro, è come ripercorrere la storia della disabilità in Italia, toccando i temi principali che contraddistinguono il dibattito pubblico: l’inclusione a scuola e nella società, i pregiudizi e gli stereotipi, il rapporto con il corpo e i sentimenti, l’immagine veicolata dai mass media e dalla pubblicità. La sua scrittura ‘imprudente’, leggera e ironica, ci apre dunque le porte per un’ampia riflessione su dove siamo arrivati e dove possiamo ancora andare in merito ad accessibilità, inclusione e rappresentazione delle persone con disabilità.