Skip to main content

Archivi:

Mese: Giugno 2021

Disabilità e bellezza: generare significato nella relazione con l’altro

Nel chiedersi “in che modo anche la disabilità grave possa generare Bellezza in termini di relazioni positive, ammirazione, stupore e sorpresa”, gli autori propongono una riflessione sugli stereotipi che mostrano le persone con disabilità deboli e bisognose di aiuto e suggeriscono un cambio di prospettiva e di affrancamento dallo stigma negativo che permetta di generare risorse e benessere per sé e per gli altri.

L’accompagnamento nel progetto di vita inclusivo

“Un buon accompagnatore non è solo. Quello che non sa, cerca di capire a chi chiederlo. Sa esplorare il paesaggio avendo dei punti di rifermento. Sa a chi, quando e come chiedere. Affiancando che viene accompagnato, può anche trasmettergli queste capacità, oltre a trasmettere fiducia”. Una riflessione che, traducendo la relazione di cura in buone pratiche, indica la strada da percorrere nel tentativo di mettere in rete associazioni, agenzie formative e enti del territorio.

A Said piaceva il mare

Ultima uscita per la collana Parimenti che vede un gruppo di lavoro composto da   persone con disabilità e non impegnate a tradurre in simboli classici della narrativa rivolti anche a giovani adulti con difficoltà di lettura e di accesso ai codici tradizionali. Questa volta la collana sceglie, invece di un classico, un inedito che l’autore ha deciso di pubblicare solo nella versione in simboli. Cinque racconti che hanno come protagonisti degli adolescenti. Alcuni sono in viaggio, o meglio in fuga dal loro Paese, altri sono innamorati ma troppo timidi per dirlo al mondo. Ragazzi con genitori complicati che vivono, a causa loro, vite in bilico o ragazzi così diversi da sentirsi sul collo, con paura, il giudizio costante degli altri.

Contromano

“Victor è disorientato. Gli capita di cominciare a parlare prima di ricordarsi che Yazel non può sentirlo. Su sente messo in disparte, anche se è consapevole che sarebbe ingiusto darne la colpa a Yazel. Semmai è lei che dovrebbe sentirsi esclusa […] La sua sordità è per lui qualcosa di totalmente sconosciuto, che gli provoca nuove paure e sentimenti contradditori. Vorrebbe considerarla come qualunque altra persona, ma nello stesso tempo teme che Yazel si senta trascurata se lui non dovesse tenere conto delle sue difficoltà”. Victor è l’ultimo figlio di un uomo che ne vorrebbe fare un ladro di professione senza rendersi conto delle sue resistenze mentre Yazel, dopo la morte dei genitori, vive con una zia che non se ne occupa e che fatica ad accettare la sua sordità. Quando, costretto dal padre, il ragazzo si intrufola nella casa di lei per rubare si ritrova faccia a faccia con la ragazzina che, per nulla spaventata, gli chiede di portarla via. La storia di un incontro casuale che cambia la vita ai due giovani protagonisti.

Ragazza Aspy come vorrei che il mondo ci capisse

“Per alcuni mesi sono stata la penna di Agnese ma, ancor di più, sono stata uno sguardo in cui specchiarsi, vedersi e raccontarsi. Perché di cose da dire Agnese ne aveva così tante che insieme le abbiamo pazientemente e appassionatamente messe in fila, una dopo l’altra […] dare voce a qualcuno è una grande responsabilità: Agnese mi ha permesso di imparare, empatizzare e immedesimarmi. Mettersi nei panni di un altro è un ottimo allenamento, ma è soprattutto un regalo che si riceve”. Le parole di Irene Roncoroni, copywriter e anche amica di Agnese introducono la storia di una ragazzina cui è stata diagnosticata la sindrome di Asperger.