Skip to main content

Archivi:

Mese: Giugno 2021

Il nostro cane Max

“Questa è la storia di Max. Max era il nostro cane. Quando arrivò nella nostra famiglia era piccolissimo e brutto”. Attingendo dai suoi ricordi, l’autrice racconta la storia del cagnolino che tanta compagnia ha fatto a lei e alla sua famiglia.  Il romanzo è stampato con accorgimenti che ne facilitano la lettura e, come altri libri di questa casa editrice, è stato sottoposto al giudizio di un gruppo di ragazzi che hanno dato suggerimenti a garanzia dell’alta leggibilità.

B.B. il clown boy

“BB non era bello e non era particolarmente intelligente […] insomma non era tante belle cose ma era simpatico e, soprattutto, aveva un grande naso rosso in mezzo alla faccia. BB era un Clownboy”. Quando l’amatissimo pagliaccio, che girava nei villaggi facendo spettacoli, non si presenta, i bambini immaginano che sia stato rapito e partono alla sua ricerca. Il romanzo è stampato con accorgimenti che ne facilitano la lettura e, come altri libri di questa casa editrice, è stato sottoposto al giudizio di un gruppo di ragazzi che hanno dato suggerimenti a garanzia dell’alta leggibilità.

Il grande Gin

“Una mattina con il vento leggero, che alla fine di marzo annunciava la primavera, arrivò anche una notizia. Il Grande Gin sarebbe tornato in paese. Ginnasio Bonetti, detto Gin, aveva lasciato il paese molti anni prima. Non si sapeva bene se fosse andato in Australia o in America”. La notizia del suo ritorno fa riaffiorare i ricordi mentre le notizie sulla sua vita lontano sono confuse e contraddittorie. Bisogna pensare a come festeggiarlo! Quando arriva la tanto fatidica data Gin non scende dal treno. Chi aveva poi detto che sarebbe arrivato? Il romanzo è stampato con accorgimenti che ne facilitano la lettura e, come altri libri di questa casa editrice, è stato sottoposto al giudizio di un gruppo di ragazzi che hanno dato suggerimenti a garanzia dell’alta leggibilità.

I tre porcellini

La famosa storia raccontata attraverso pittogrammi in un libro tutto giocato sul rosa e sul nero che, pagina dopo pagina, si snoda in un percorso lungo due metri che segue i tre porcellini, la costruzione delle loro casette e le insidie del lupo. Se da una parte le pagine permettono di seguire la storia semplicemente “leggendo” le illustrazioni che, pur senza parole, trasmettono tutta l’intensità delle emozioni dei protagonisti, dall’altra parte si può anche seguire il racconto attraverso lo snodarsi serpeggiante di semplici frasi.

La nota che mancava

“E’ un tempo così, questo. E’ un tempo dove la gente sta dentro casa per paura di qualcosa che spesso neppure vede … E’ un tempo dove ti ritrovi i morti dappertutto … E se quello che senti … quello in cui credi finisce e muore pure lui, significa che non valeva granché […] le hai viste le facce stasera mentre suonavi questo coso? Io sì. Sarà pure stupido, ma è stupido tutto … è stupido questo tempo. E questa guerra è stupida. E’ tutto molto stupido. Ma come ci ha detto Carla quando è venuta a invitarci alla festa: “E poi che c’è rimasto se non questo?”. Dobbiamo difenderlo, Marisa. Lo devi difendere. Può servire. Serve”. E’ la voce di un organo portatile, ritrovato da una ragazzina in mezzo ai boschi, che racconta di donne e ragazzi, dell’inverno del ’43 quando i tedeschi facevano stragi fra i poveri villaggi delle montagne. Ispirandosi ai racconti orali da lui raccolti, Saccucci racconta dei piccoli gesti di resistenza compiuti da gente comune che desidera la libertà e una vita migliore e pur di ottenerla è disposta a rischiare tutto, anche la vita.