Giorgio super pinguino costruisce Aldo, cane cartonato
Mescolando fumetto, narrativa e illustrazione, l’albo racconta le avventure di Giorgio, un piccolo pinguino che non sta mai fermo e ama costruire ogni sorta di oggetti, in questo caso un cane di cartone che non gli dà però grandi soddisfazioni. L’albo è stampato con la font leggimigraphic che ne permette l’accesso anche a chi ha difficoltà di lettura.
L’angolo
È bello avere un angolino tutto per sé pensa il piccolo corvo quando si ritrova nel cantuccio vuoto di una stanza. Ma in quello spazio non c’è nulla, è troppo vuoto. Così pian piano aggiunge degli oggetti, una pianta, libri, una lampada… trasforma quello spazio nella sua casa. Ma manca sempre qualcosa… Un bell’albo dal formato lungo e stretto e dal finale inaspettato che suggerisce che abbiamo bisogno gli uni degli altri.
L’unica via d’uscita
“Era il più bravo a inventare e il più bravo a disegnare, mio fratello. E a fare gli aeroplanini di carta […] In fondo c’era solo una cosa in cui non era molto bravo. Ed era essere come tutti gli altri. Però, era una cosa bella. Papà lo diceva sempre. Che bisogna essere se stessi, diceva. Che bisogna averne il coraggio. Krister ne aveva il coraggio. Oppure non poteva fare altrimenti. Bè, era come era. Solo che questo causava un bel po’ di problemi”. È Kaj che racconta del fratello maggiore Krister che viene bullizzato dai compagni di scuola. Cerca di proteggerlo ma dopo l’ennesimo episodio decide di vendicarsi aiutato dall’amica Naima con esiti che sfiorano la tragedia.
Se mi prendi per mano
È Alberto che racconta delle leggi razziali che lo costringono a rinunciare a tutto e a fuggire con il padre abbandonando senza capire perché un’esistenza tranquilla in cui era certo di essere protetto dal duce di cui la maestra parla benissimo. Aiutati da donne e uomini coraggiosi, i due si trasferiscono da un rifugio ad un altro in cerca di salvezza e intanto Alberto costruisce un bellissimo rapporto con il padre che lo aiuta a prendere pian piano coscienza della realtà e a capire che quanto gli hanno insegnato a scuola non corrisponde al vero.
Tipi
Luce è una bambina, si è appena trasferita in un condominio che “è come una città, solo in verticale. Dentro ci sono molti Tipi”. È lei che li descrive perché la cosa che le piace di più è scoprire le persone e trovare ciò che rende ciascuno diverso dagli altri. E così il libro diventa una sorta di catalogo che raccoglie le descrizioni dei suoi vicini: c’è il tipo che ha tantissime scarpe ma non va da nessuna parte, il tipo che ha tutte le domande e quello invece che ha tutte le risposte, il tipo che aggiusta le cose non ancora rotte…e poi, finalmente, il tipo bambino! Luce orma disperava di trovare un compagno di giochi con cui potrà “formare una banda, vedere la luna anche se è giorno […] inventarci storie, disegnare ombrelli. E scoprire altri TIPI”.