Sono i bambini i protagonisti di questo libro senza parole che li segue nei loro giochi più semplici, dal rincorrersi al nascondersi e costruire cose con gli oggetti più strani. Un viaggio nel mondo dei più piccoli alla scoperta di un tempo del gioco che anche gli adulti dovrebbero osservare con un altro sguardo.
Poche frasi accompagnano l’omino protagonista del racconto che si sente diverso e fuori posto ovunque si trovi. Le immagini che accompagnano la semplice storia suggeriscono però una cosa diversa mentre, fra le righe, si coglie la domanda: cosa è diverso e perchè?
“Io mi ritengo fortunato ad aver avuto un fratello come Lenny per dodici anni […] quei dodici anni di ricordi mi hanno aiutato ad andare avanti nei giorni peggiori e sono terrorizzato all’idea che possano svanire se non li condividiamo, se non li teniamo vivi”. Leon deve convivere con il dolore e il senso di colpa per la morte del fratello gemello, che non riesce a superare. Arnold, il suo nuovo compagno di classe che è incapace di ironia, prende tutto alla lettera e dice esattamente quello che pensa, riuscirà a sbloccare la situazione.
“La prima volta che ti ho incontrato nei sogni ero piccolissimo. Ero partito dall’Africa nella pancia della mia prima mamma. Il barcone ha sbattuto sugli scogli. Lei mi ha portato nel mondo e mi ha chiamato una sola volta “Amid” poi è volata via”. E’ la notte di Natale e, come tutti gli anni, Natale Bianco compare nel sogno del piccolo Amid, aiutandolo a ripercorrere i luoghi e i personaggi che ne hanno segnato la storia.
Mentre i genitori provano a rimettere ordine nella loro vita di coppia concedendosi una vacanza da soli, Ernie e Genie si ritrovano lontano dalla città e dai loro punti di riferimento. Devono fare i conti con il dolore dei nonni, che li ospitano, per la morte del figlio maggiore in guerra, imparare come relazionarsi con il nonno e la cecità che lo ha portato a rinchiudersi fra le mura di casa. Faranno nuove conoscenze, impareranno ritmi diversi delle giornate, combineranno pasticci ma sapranno anche prendersi le loro responsabilità. Un romanzo di formazione in cui si intrecciano tanti temi importanti, dai rapporti intergenerazionali all’accettazione della diversità, fino al superamento del lutto.