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Mese: Giugno 2016

La rapina del secolo

Il Furbo ha progettato un furto spettacolare, insieme allo Svelto e a Carlone “un gorilla alto due metri che ha sempre fame. Non è molto intelligente Carlone, ma ha due mani grandi così che se ti acchiappa, povero te”.  Si tratta di rubare una particolarissima torta di nozze e ricattare poi gli sposi, spiega allo Svelto mentre trasportano il bottino. Ma non hanno fatto i conti con Carlone! Una storia breve adatta per i primi lettori, realizzata con accorgimenti che la rendono fruibile anche a chi ha difficoltà di lettura.

Tartattà in prima media

Chi non è nervoso il mattino del primo giorno delle scuole medie? Basilio ha una ragione in più, non vuole essere preso in giro da tutti come alle elementari per la sua balbuzie e decide di fingere una terribile laringite che gli impedisce di parlare. Ma, passato il primo momento difficile, scopre che non c’è nulla da temere e così nel tema che l’insegnante li ha invitati a scrivere, racconta di sé e dice che “nella vita, voleva che tutti lo sapessero da subito, dal primo giorno delle medie, lui era balbuziente. Ecco fatto”.

Il mio amico Tartattà

“Arrivò a scuola all’inizio dell’anno, con dei capelli selvaggi da non credere […] quando alla ricreazione iniziò a parlare, non potevamo credere alle nostre orecchie. Balbettava da morire”. Inevitabili le risate e le prese in giro dei compagni di Basilio che diventa subito Tartattà per tutti. Pian piano però i bambini riescono ad andare oltre le apparenze, percepiscono la sua sofferenza e trovano la strada per renderlo partecipe e pienamente parte del gruppo.

Fastidio di avere un rinoceronte e altri racconti

Una sottile vena di umorismo e un senso di straniamento, di assurdo pervadono questi racconti che ci parlano della realtà di El Salvador contrapponendo alla violenza e alla brutalità, la delicatezza e la discrezione. Molte delle storie parlano di corpi, menomati, uccisi, mutilati. Corpi imperfetti e fragili che, se da un lato smascherano le strategie del potere, dal’altro “proprio a partire dalla menomazione, fisica o psicologica, reale o metaforica […] si aprono ad altre possibilità, immaginando un diverso modo di stare nel mondo, rimodulando il sistema di relazioni”.

Disabilità complessa e servizi

Una raccolta di interventi e di riflessioni sulle politiche e i servizi rivolti, in particolare, alle persone con disabilità intellettiva, “uno strumento che aiuti a porsi domande su quello che facciamo e su come lo facciamo […] Un centro diurno per persone con disabilità intellettiva, ad esempio, può concepirsi come una struttura o come un servizio: nel primo caso, l’attenzione sarà posta soprattutto su cosa si farà “dentro”; nel secondo ci si pone il tema del rapporto con la comunità, i suoi luoghi, le sue risorse. Nel primo caso la prospettiva è concentrata sulle attività da fare nelle ore di frequenza; nella seconda, si lavora nella consapevolezza che c’è un prima e un dopo la frequenza; c’è tanto altro tempo dopo il servizio, c’è una famiglia con le sue risorse e con le sue difficoltà”.