Comunicare non è un capriccio: come facilitare la comunicazione con la persona disabile
“Una persona disabile è integrata quando può esprimersi e dialogare con la propria cultura, i propri strumenti, i propri codici e quando questa cultura, questi strumenti, questi codici sono compresi e condivisi dal suo ambiente”. Partendo da questo, il testo dà indicazioni sulle modalità che possono facilitare relazione e partecipazione alla vita sociale, propone percorsi e strategie che possono svilupparsi a partire dal contesto e dalle motivazioni.


A come autonomia, B come bombe, C come Comunicazione e poi avanti fino a Z come zattera di salvataggio: pensato proprio come un manuale, il libro si rivolge direttamente ai ragazzi e cerca di aiutarli a capire e ad affrontare i cambiamenti e le relazioni con gli adulti.
Rivolto ai bambini con disabilità motorie o sensoriali, ma anche ai loro genitori ed educatori, il libro si presenta proprio come un breve manuale che dà indicazioni su come affrontare le proprie difficoltà cercando di concentrarsi su quanto si è in grado di fare.
Il protagonista di questa storia, che si ispira a fatti realmente accaduti, è un orso di pezza che è possibile ritrovare allo Yad Vashem di Gerusalemme dove resta come testimonianza di quanto avvenuto durante la persecuzione nazista. L’orsetto apparteneva ad un bambino e dalla sua voce veniamo a sapere delle mille fughe, dei nascondigli e delle famiglie che gli hanno dato ospitalità permettendogli di salvarsi.
E’ possibile realizzare un’alleanza fra i servizi e le comunità locali che permettano alle persone fragili di esercitare i propri diritti? Una raccolta di riflessioni e sperimentazioni concrete che hanno messo in atto forme di sussidiarietà circolare e reciprocità progettuale che hanno consentito la connessione fra la qualità della vita delle persone disabili e quella della convivenza sociale più estesa.