Danza o muori
“Perché balli? – mi chiedono, appena capiscono che la mia vita è sepolta sotto le macerie. Rispondo nient’altro che la verità: danzo per sfuggire agli orrori della vita e ritrovare la sua dolcezza. Danzo per non finire anch’io sotto quelle macerie. Perché la guerra mi ha portato via tutto, meno che me stesso. Io ci sono ancora e, per questo, danzo […] vediamo se morirò ora, sfidando apertamente quelle forze che vogliono ostacolarmi […] se non posso vivere per me stesso, posso vivere per gli altri. Posso fare in modo che le mie battaglie servano a un bene più grande della mia semplice soddisfazione personale. L’unica arma per me sarà sempre la danza”. L’autobiografia del famoso ballerino, vissuto in Siria in un campo profughi palestinese alle porte di Damasco. La sua passione per la danza l’ha portato ad andare avanti con determinazione nonostante la disapprovazione di buona parte della sua famiglia e la guerra che stava devastando il suo paese.


Da tempo il nonno di Jack cui il bambino è legatissimo sta perdendo contatto con la realtà e crede di essere ancora un pilota della RAF mentre fuori infuria la seconda guerra mondiale. Dopo l’ennesima sparizione del nonno i genitori decidono per la casa di riposo. In un crescendo di episodi esilaranti, Jack, che non si rassegna al ricovero del nonno, scoprirà la gigantesca truffa ordita alle spalle di famiglie ignare e, insieme a lui, organizzerà una gigantesca evasione.
In un tenero dialogo fra una mamma e il suo bambino sono racchiuse tutte le possibilità di crescita, allontanamento e ricerca di sè nella sicurezza che il legame fra i due non sarà spezzato.
Sono le immagini, accompagnate da poche parole, che aiutano a percepire i sentimenti di una bambina legatissima al padre che l’affianca nel suo scoprire il mondo. Quando il padre scompare, le resta un gran vuoto che fa fatica a colmare. Sarà un’altra bambina affamata di conoscenza ad aiutarla a superare il dolore e ad accettare i ricordi.
Una nuova edizione per le immagini coloratissime che presentano modelli di famiglie, differenti ma non per questo meno positive. Un modo semplice e molto diretto per sottolineare che quello che conta sono i sentimenti, i legami che uniscono le persone.