L’elefante Blu
Il piccolo elefantino blu non può fare tutto quello che fanno i suoi amici e può mangiare soltanto alcune cose mentre vorrebbe fare scorpacciate di cibi per lui proibiti. L’incontro con un cuoco che gli assomiglia lo riconcilierà con la sua malattia mentre il racconto permette ai bambini con malattie metaboliche ereditarie di sentirsi meno soli.


“Mia mamma è un pirata” dichiara con orgoglio il piccolo protagonista di questa storia che, in modo metaforico e delicato, affronta il tema della malattia oncologica. E così, la cicatrice sul petto, la perdita dei capelli, l’effetto delle cure diventano per il bambino gli esiti di battaglie sui mari e tempeste spaventose. La presenza silenziosa ma confortante del padre aiuta il piccolo ad affrontare le assenze della mamma e ad accoglierla con gioia ad ogni suo ritorno.
Nel regno di Arraffone non c’è spazio per la felicità, sono vietate feste e divertimenti e l’intero popolo costretto a lavorare per il tiranno lo detesta profondamente. L’introduzione di incubi nei cuscini di tutti i sudditi impedisce loro anche di sognare. Sembra che non ci sia più alcuna possibilità di salvarsi… ma qualcuno scoprirà il modo per sconfiggere il dittatore e costringerlo alla fuga.
Pearl aspetta con ansia la nuova compagna di scuola e quando scopre la composizione della sua famiglia non vede l’ora di andarla a trovare. Quando viene invitata a cena “Pearl non vede l’ora che sia domani. Se con il suo papà si diverte tantissimo, figuriamoci con due! A casa di Matilda passerà una serata fantastica! Se ai papà di Matilda piacciono le torte e le caramelle come al mio, forse per cena avremo un sacco di dolci, pensa Pearl”. Si aspetta quindi cibi deliziosi e giochi divertentissimi ma scoprirà che anche là ci sono regole da rispettare e che le due famiglie non sono poi così diverse.
“In una casetta di campagna vivevano una contadina e la sua gallina. Cioè, una gallina e la sua contadina. Insomma, la contadina e la gallina vivevano insieme e stavano bene così”. Si apre così la divertente rivisitazione della fiaba di Luigi Capuana da cui ha preso il nome la casa editrice di Sante Bandirali che ci narra di un uovo nero donato ad un re e covato da una regina, di un galletto che diventerà principe ma non rinuncerà alle sue origini.