La distanza dei pesci
“Giulio vede solo il bianco della schiuma e il blu del profondo. Marco, invece, sente anche le goccioline salate saltargli sulle guance, vede i mille arcobaleni che sfiorano l’acqua scivolando sulla scia della barca e ascolta le parole di vetro delle onde. Ascolta il mare e si sente giallo-caldo dentro”. I due sono in barca con il nonno ma le sensazioni che provano sono molto diverse. Un bell’albo che cerca di raccontare, per parole e immagini, cosa può provare un ragazzino con autismo.


Una fanzine autoprodotta che propone un viaggio poetico, ironico e dissacrante all’interno del silenzio dei corpi di persone sorde e udenti, costretti, loro malgrado, negli spazi della casa durante l’emergenza Covid-19. Le foto e i frame, realizzati tra Italia ed Europa, esplorano i comportamenti, gli esercizi quotidiani, i bisogni di prima necessità e i chiodi fissi di ciascuno ricostruendo un vero e proprio vocabolario della pandemia sotto l’aura di santi protettori e reliquie immaginari. Una selezione di immagini e frame video tratti dai materiali elaborati durante il laboratorio teatrale “Corpi in quarantena”.
“Io pensavo di incontrare nuovi amici, ma era una faccenda complicata. Stavo per avvicinarmi agli altri bambini, quando un uccellino mi si è appollaiato sulla spalla […] L’ho lasciato fare. Speravo che gli altri mi avrebbero finalmente notata. Era tanto carino e leggero”. La piccola protagonista al suo primo giorno di scuola trova difficile inserirsi fra i nuovi compagni. Non l’aiuta il misterioso uccellino appollaiato sulla sua spalla che fa di tutto per allontanarla dagli altri.
Il libro presenta un quadro generale della situazione lavorativa delle persone con Disturbo dello Spettro Autistico e alcuni programmi specifici di accompagnamento professionale realizzati e condotti in diversi Paesi Europei (Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia). Raccoglie, inoltre, alcune testimonianze dirette di persone con questo deficit e dei datori di lavoro che hanno scelto di inserirli nell’organico della propria azienda.
“A volte mi dimentico le cose su di lui. I ricordi sono importanti. O almeno tuo padre la pensava così: forse il motivo per cui io e te siamo qui è accumulare ricordi mi ha detto una volta […] Come avevo fatto a dimenticarmene? L’avevo perduto. Ma ora non più. Stavo accumulando ricordi”. Dopo la tragica morte del padre, Fiona e Finn cercano di affrontare il vuoto doloroso della sua assenza. Il sostegno di un coetaneo e l’impegno al canile saranno l’occasione per rielaborare il lutto e conservarne la memoria.