Il Signor non si sa
Il libro è frutto di un progetto di lavoro realizzato nel periodo di emergenza Covid, quando anche le attività didattiche si svolgevano a distanza, e che ha cercato promuovere emozioni positive, entusiasmo e autoregolazione dei processi di apprendimento e che ha visto la collaborazione fra gli allievi di un liceo musicale e quelli di un istituto comprensivo. Cuore del libro è il racconto di un signore alla ricerca della propria identità che è accompagnato dalla proposta di numerose attività didattiche.


“Dall’asilo alle elementari, il mio volto era cambiato poco, quantomeno non era peggiorato, e l’abitudine a vedermi tutti i giorni lo aveva reso meno inquietante agli occhi dei miei compagni […] stando a lungo insieme Denise, Riccardo e gli altri, dopo aver visto il bambino brutto, sono riusciti a vedere anche la persona che ero”. Nato con una sindrome rara che ha determinato malformazioni al volto e sordità, l’autore ripercorre la sua vita, gli anni difficili delle prese in giro e dell’emarginazione fino alla presa di coscienza e alla scelta di diventare protagonista della propria vita, accettandosi per quello che è e lavorando in modo attivo per combattere il bullismo, sostenuto sempre dalla sua famiglia e dai tanti che hanno saputo guardare oltre il suo aspetto fisico.
“Vorrei dirti che le parole sono tante. A volte sono sasso a volte sono aliante”. Un viaggio poetico attraverso il potere delle parole, del pensiero che racchiudono e della capacità di creare il mondo accompagnate dalle bellissime illustrazioni di Lucia Scuderi che riescono a tradurle in immagini evocative.
“Qualche tempo fa, in un paese lontano, era nata una bambina. Era nata brutta, tanto brutta che più di così non si poteva”. E così i suoi genitori la tengono nascosta, dimenticando perfino di darle un nome. Rimasta sola, emarginata da tutti non le resta che fare in modo di corrispondere all’immagine che tutti hanno di lei. E così diventa cattiva. Un racconto illustrato che, ripercorrendo le tappe che hanno portato la bambina a diventare quello che è, indica quanto le aspettative e i pregiudizi altrui possono condizionare il futuro.
“Dovremmo essere tutti orgogliosi di quello che abbiamo dentro, perché è il frutto irripetibile della nostra formazione, delle nostre attitudini e della concatenazione di incontri che la vita ci ha regalato. Le rispettive differenze permettono a chiunque di avere un valore inestimabile”. Attraverso storie, esempi, riflessioni nate dalla sua esperienza personale, l’autore cerca di delineare un percorso che porti all’accettazione di sé e a vivere in armonia con il mondo.