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Il progetto Aurora. Violenza di genere e disabilità

Un libretto sottile che affronta un tema difficile cui finora è stata prestata poca attenzione: la violenza contro le donne con disabilità, donne che subiscono quindi una doppia discriminazione, perchè donne e perchè disabili. Donne che hanno difficoltà ancora più grandi a far sentire la propria voce, a far sì che la loro storia venga creduta. Il racconto di un progetto e l’analisi dei primi risultati.

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Blanca

Un bel noir ambientato in una Napoli oppressa dal caldo dove si intrecciano le vite di alcune donne, segnate dalla sofferenza a cui non tutte riescono a sopravvivere. In aiuto al commissario incaricato delle indagini sull’omicidio di Margherita, arriva Blanca insieme al suo cane guida Linneo. La sua disabilità visiva non le impedirà di portare un contributo risolutivo al caso.

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Parole in libertà

Il diario di un anno, una raccolta di pensieri sparsi, di riflessioni e semplici rime che danno voce al vissuto di una madre non più giovane: la sua relazione con il figlio e l’accettazione della sua grave disabilità, i rapporti con il marito, gli amici. Tutto raccontato con semplicità, senso della realtà e un pizzico di ironia.

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La donna è un’isola

Un viaggio alla ricerca di se stessa con la sola compagna di Tumi, quattro anni, sordo ma profondamente saggio. La storia di una donna che tenta di ritrovarsi, ripercorrendo a ritroso le strade che dal’infanzia l’hanno condotta alla sua condizione attuale. Un cammino di incontri, silenzi, contatto con la natura mentre la relazione con il bambino si fa sempre più stretta e significativa.

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Io, i tuoi occhi. Tu, l’anima mia

“Ma dove lo vado a trovare io un compagno di viaggio, e per giunta cieco, che voglia venire con me a fare una cosa così strampalata, e per giunta in inverno, e che abbia un’idea di barca e mare? Chi può essere così pazzo da affidare la propria vita a un fallito, disoccupato cinquantaduenne, per giunta nel mezzo di una forte depressione? […] Stavo tentando di uscire da un tunnel lungo anni, da un buio che un cieco poteva riconoscere solo attraverso la sua anima. Era la mia anima che stavo ricercando, l’anima di una persona sana, che aveva solo quello, come me che avevo ormai solo gli occhi che vedevano ma null’altro che drenasse, che mi desse un motivo per andare avanti. Cercavo un mutuo soccorso, prestare un senso mio a chi non ce l’aveva, e prendere il suo per recuperare il mio”.  76 giorni e 3750 miglia marine: sono i numeri dell’avventura di Egidio, non vedente e di Berti che si definisce un po’ pazzo. Due uomini e un viaggio per mare che li cambia profondamente.

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Canguro Papini

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