NeuroTribù: i talenti dell’autismo e il futuro della neuro diversità
Nel tracciare la storia di Leo Kanner e Hans Asperger e dei loro studi sull’autismo, l’autore propone un approccio innovativo basato sull’idea che la neurodiversità sia il tratto comune che ci rende umani e indica un percorso che permetta alle persone con modalità diverse di apprendimento di fruire di tutte le risorse necessarie per crescere ed acquisire autonomia e indipendenza.
Diversi in versi
Una filastrocca che racconta del paese di Soffio dove vivono tante persone diverse per spiegare ai bambini l’articolo 3 della nostra Costituzione che, ricordiamolo, sancisce la pari dignità sociale e l’uguaglianza di tutti i cittadini “davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Non tanto diversi
Una riflessione sulle potenzialità dei centri diurni per adulti con disabilità complesse che, come sottolinea Andrea Canevaro, “possono essere percepiti come luoghi dove vanno coloro che hanno una condizione di gravità accertata, senza cambiamenti previsti e prevedibili. Per questo, per qualcuno, le persone con tali condizioni vanno a finire nei Centri. Questo libro ci dice che non è sempre così. Un Centro può essere un luogo dove si continua, passando dall’integrazione (nella scuola, nel percorso formativo) all’inclusione (nell’ecosistema vasto, con un progetto di vita che incrocia e si coordina con tanti altri progetti di vita)”.
Qui vicino
“Qui vicino vive una bambina, ma non è bella come me e te. Non ha riccioli biondi. Non ha bei vestiti […] nel cortile della scuola nessuno la invita a giocare”. Da una voce bambina ascoltiamo il racconto di un anno di scuola e mentre scorrono i mesi vediamo la piccola sconosciuta attraverso i suoi occhi e le sue riflessioni che ne sottolineano la diversità e la lontananza. Nessuno le parla, nessuno gioca con lei. È una bambina invisibile. Solo quando non tornerà dopo l’estate, i compagni si chiederanno con amarezza chi era davvero e si diranno che “era proprio come me e te”.
Come un incantesimo
“È tutto quello che ho sempre desiderato. Per tutta la vita. Essere semplicemente inclusa. Essere diversi dagli altri ha un prezzo. Un fiore mette le spine quando è stato estirpato dal terreno troppe volte. O quando non riceve mai un raggio di sole. […] Io sono la resilienza. Ho un cervello, un paio di mani e due occhi che fanno le cose in modo diverso dal resto del branco […] a volte le mie mani possono tremare, ma questo non impedirà loro di riuscire. I miei passi possono farmi cadere più volte di quanto non voglia ammettere, ma nessuno riesce a rialzarsi più velocemente di me”. Ramya è disprassica e questa sua caratteristica la fa soffrire e la isola dal resto della famiglia. Quando muore l’amato nonno entra in possesso di un libro che le fa scoprire un mondo magico che ha bisogno del suo aiuto. Come tutti i libri della collana, anche questo romanzo è stampato con criteri di alta leggibilità.