Diversi a chi?
“Sì, sono come te: sono una bambina! Ma ho una cosa in più…ho una disabilità. Sai cosa vuol dire?”. Con domande impertinenti, battute sbarazzine, voglia di confrontarsi, i bambini che spuntano da queste pagine dicono tutti la stessa cosa: se ci conosciamo troveremo il modo di stare insieme.
Alfabeto della diversità
Sono ventuno le lettere dell’alfabeto italiano cui l’autore fa corrispondere altrettante parole partendo da A come amore per arrivare a Z come zelo, passando da tutte le altre “associate ai luoghi della memoria, ai valori dell’essere, ai posti reali o fantastici della conoscenza. Esploreremo una zona di confine incerta, dove i margini tra identità e differenza, tra uguaglianza e difformità sono sottili e sfumati. Sono migliaia le parole del nostro vocabolario, ma sono poche quelle il cui significato può cambiare la vita”.
Dire le diversità
Inserimento, integrazione, inclusione. Tre parole per dire la stessa cosa? Oppure indicano concetti diversi? Una riflessione sull’uso delle parole, sui loro reali significati e sull’uso corretto che bisogna farne per parlare in modo civile e rispettoso insieme alla proposta di un manifesto per l’inclusione perché “anche l’inclusione ha bisogno di sentinelle; sarebbe bello che in ogni comunità e all’interno dei nostri contesti formativi, lavorativi e sociali […] fossero presenti e vigili dei cittadini attenti ai livelli di guardia e pronti a richiamare l’attenzione sui rischi che i valori e i diritti dell’inclusione stanno correndo in modo che possano essere prese contromisure prima che sia troppo tardi”.
Nessuno è imperfetto: la rivincita dei diversi
Da Agatha Christie a Emma Stone, passando per Steve Jobs, Omero, Albert Einstein, Lionel Messi e Steve Spielberg: una raccolta di trenta brevi biografie che raccontano di persone più o meno famose, del passato e del presente mostrando come le caratteristiche individuali, anche se spesso considerate imperfezioni e quindi negative, possono diventare punti di forza senza impedire di realizzarsi.
Ordinaria diversità
“Non si è mai salvi fino in fondo. Basta niente per uscire fuori dal binario dell’equilibrio. Vivi l’attimo fuggente. Ma non ti basta. Perché è tutto molto complicato. Nessuno immagina cosa significhi stare alzata due, tre notti perché tuo figlio ha la bronchite. Questa è la mia dimensione precaria”. Una raccolta di pensieri, ricordi e riflessioni che aiutano l’autrice a ripercorrere la sua vita, in particolare dal momento in cui è nato suo figlio con una grave disabilità.