Quando la madre scompare improvvisamente, il piccolo protagonista, che condivide con lei un’esistenza difficile dopo la separazione dal marito, pensa di poterla ritrovare da solo. Si troverà di fronte una situazione imprevista e dolorosa che solo con l’aiuto di un adulto potrà provare ad affrontare.

Torna il piccolo Nico che abbiamo già conosciuto e di cui sappiamo l’affetto che lo lega alla balena che ha salvato ma che ha poi lasciato tuffarsi nel mare da cui era venuta. Siamo in inverno e la barca da pesca del padre resta intrappolata fra i ghiacci. Ma la balena non ha dimenticato il suo piccolo amico e arriverà in suo aiuto.

Con la consueta abilità e una buona dose di ironia, l’autrice punta il dito contro chi fra i medici ha dimenticato il giuramento di Ippocrate e bada solo ad arricchirsi e ad allontanare i pazienti più problematici. Quando Violaine, sedici anni, scopre di essere incinta capisce che non può avere aiuto da suo padre tutto preso a dispensare pillole e rimedi miracolosi. L’incontro casuale con il dottor Chasseloup, collega poco apprezzato dal padre che gli rifila i malati più scomodi, le permetterà di fare i conti con una gravidanza indesiderata e metterà finalmente il padre di fronte alle sue responsabilità.

Quando al parco compare una sagoma blu, senza occhi né bocca, il terrore si diffonde rapidamente e tutti scappano lontano, invocando l’intervento delle forze dell’ordine che sapranno combatterla. Ma sul prato resta una piccolissima bambina che, senza alcuna paura, si lascerà avvicinare e scoprirà il mistero.

Improvvisamente tre orsi polari si ritrovano a galleggiare su un pezzetto di ghiaccio sempre più piccolo senza sapere cosa fare. Approderanno a diverse spiagge ma saranno sempre respinti finchè non arriveranno ad un’isola deserta dove possono restare. Sarà il loro turno di accogliere altri naufraghi. Come lo faranno?