Victoria sogna
“…Victoria sognava pericoli, inseguimenti, amici armati di spade che per lei avrebbero affrontato duelli, fiumi da attraversare a nuoto con gli orsi alle calcagna […] voleva una vita piena di avventure, una vita folle, una vita più grande di lei”. Ma Victoria vive in un tranquillo paesino, frequenta la scuola media e ha una famiglia normalissima. Una sera però intravvede il padre in auto, vestito da cow boy mentre in casa spariscono i suoi amati libri. La sua fantasia si scatena e mentre immagina intrighi, rapimenti, storie misteriose comincia a indagare insieme all’amico Jo. E pian piano la realtà si insinua nei suoi sogni portandole rivelazioni poco piacevoli che saprà affrontare con decisione e responsabilità.


Fin dalla prima pagina di questo romanzo sappiamo che quello che stiamo per leggere è il racconto dell’ultimo giorno di vita di Giacomo alle prese con l’esame di maturità, la partenza per le vacanze, l’amore e l’amicizia. E ne siamo condizionati. Ma proprio questo è l’obiettivo dell’autore che, mentre ci mostra la giornata di un adolescente qualsiasi che alterna slanci di entusiasmo e altruismo a voglia di trasgressione e insofferenza, fa dire proprio a Giacomo: “La vita si vive da subito, non c’è un momento in cui si impara a vivere e un momento in cui lo si fa davvero. Si vive sempre, ogni singolo istante […] ora so che nella vita si sta sempre bene per il solo fatto che c’è, che si può crescere e costruire, che si può sempre andare avanti e sperare e lavorare perché le cose migliorino. Perché si può sempre cercare e trovare qualcuno da far stare bene e che ti faccia star bene anche quando le cose vanno male”.
“La sua migliore amica era la nonna. Impaziente quanto lei e altrettanto golosa. Quando la nonna arrivava era sempre una festa. Correvano per tutto il giardino. Dal ciliegio alla recinzione, un giro intorno allo stagno e indietro di nuovo. Poi si mangiavano tutti i biscotti”. E così per la piccola Maia passano giorni sereni. Ma dopo la malattia della nonna che la lascia immobile e quasi senza parole, tutto cambia. La piccola inizialmente si ribella, vorrebbe ritrovare la compagna di giochi e di merende e quando capisce che non sarà più così non si arrende, interpreta i gesti e intuisce i desideri della nonna che nessuno sembra più ascoltare veramente. Alla morte del nonno, sarà lei ad assecondare il desiderio della nonna e ad accompagnarla al funerale per un ultimo saluto.
“Dai raccontamelo ancora!”
Esisterà sul serio il mostro che trasforma i bambini in teneri budini? Non è che per caso la piccola Annalisa si è mangiata il suo amico Pepsi? Perché sia accessibile a tutti, il libro utilizza accorgimenti grafici e visivi accompagnati da un attento lavoro di redazione senza rinunciare alla qualità letteraria.