Mary e il mostro
“Le ragazze dovevano essere gentili e obbedire alle regole. Le ragazze dovevano essere silenziose e ingoiare punizioni e dolore. La bandirono dalla società perché amava un uomo sposato. Gli amici la oltraggiarono. Il padre la cacciò di casa. Ma lei non si nascose. Non si lasciò zittire. Lottò contro la crudeltà della natura umana. Scrivendo”. La biografia di Mary Shelley, raccontata per immagini e attraverso estratti dai suoi diari e dalle sue lettere.


Poche frasi e grandi illustrazioni seguono le relazioni di un bambino la cui identità si definisce in rapporto agli altri mentre cresce e prende coscienza di se stesso e delle sue peculiarità.
La storia di una famiglia e del profondo legame fra i due fratelli di cui uno disabile. Mentre sullo sfondo scorre la storia d’Italia dai primi anni Ottanta ad oggi, seguiamo le vicende di Luciana e Ugo ma soprattutto quelle dei due figli, i rapporti con gli altri, le difficoltà legate al deficit motorio del più piccolo, il desiderio di autonomia, l’amore e le amicizie che segnano il passare del tempo.
Mentre riflette sulle peculiarità e la valenza positiva della lettura ad alta voce, l’autrice propone il resoconto, accompagnato da riflessioni teoriche, di due laboratori che ha condotto insieme ad adulti con deficit cognitivi e altri in carico al servizio psichiatrico.
Fuggito di casa per raggiungere la Cornovaglia dove, l’anno prima ha trascorso delle bellissime vacanze insieme ai genitori e al fratello più piccolo, Martin incontra una ragazzina che lo aiuterà a raggiungere il suo obiettivo ma soprattutto a fare i conti con il suo passato e ad aiutare i genitori ad aprire gli occhi e tornare a guardarlo e ad ascoltarlo con attenzione, lasciando andare il passato, pur senza dimenticare.