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Autore: Annalisa Brunelli

In mezzo al mare. Storie di giovani rifugiati

Le migrazioni hanno da sempre fatto parte della storia dei popoli e da sempre bambini e ragazzi spesso soli hanno affrontato viaggi difficilissimi senza alcuna certezza ma con la speranza di una vita migliore. Il libro racconta le storie di Ruth, Phu, José, Najeeba e Mohamed, vissuti in epoche diverse ma accomunati dallo stesso destino e affianca alle loro voci dati e cronologie che possono aiutare a capire. La traduzione di questo libro è stata resa possibile dall’esistenza di un luogo dedicato alla lettura e alla letteratura e dai suoi volontari: la biblioteca Ibby di Lampedusa.

Solo una storia e poi a letto

E’ l’ora della nanna e Marianna deve mandare a letto quattro bambine scatenate che riesce a convincere solo con la promessa di una storia. Ma si sa, una storia tira l’altra e non le sarà facile convincerle a dormire! Un libro divertente accessibile anche a chi ha difficoltà di lettura.

Il ladro di panini

Marin è disperato, i panini che la mamma gli prepara per la merenda scompaiono misteriosamente. Così comincia a indagare. I suoi sospetti si concentrano prima su alcuni compagni ma poi allarga il campo d’indagine anche agli adulti fino alla scoperta del colpevole. Un libro divertente accessibile anche a chi ha difficoltà di lettura.

Una savia bambina”. Gianni Rodari e i modelli femminili

“Quando mai s’era vista una donna tanto forte, tanto abile? […] ebbe una tunica corta e i capelli corti, l’arco, le frecce, il cane. Era felice”. La descrizione di Atalanta, di cui Rodari riscrive il mito, la dice lunga sulla visione che aveva delle donne. Questo bel libro offre una rilettura dei suoi testi focalizzata sul tema dell’equilibrio di genere. Le eroine di Rodari costituiscono modelli positivi tanto per i maschi che per le femmine, sono bambine intelligenti, sportive, anticonformiste e le loro storie evidenziano l’attenzione dello scrittore alla rappresentazione di relazioni equilibrate e complementari.

Madri… voglio vederti danzare

Parte dalla sua esperienza personale di madre di una giovane donna con disabilità, l’autrice di questo libretto nato dal desiderio di “raccontare che la vita è sì, atroce e dolorosa, ma contemporaneamente di immensa bellezza […] il miracolo di cui sento di condividere la storia è quello di tutte quelle persone che, pur stordite e loro malgrado ubriacate di dolore, non hanno ceduto alla perdita di sensi e senso. E si sono rimesse in piedi – e in danza. Ed eccomi qui, ancora: a dire che nessuna storia può riscriversi da sola. Se questa esplode di vita, è solo perché tanta ne abbiamo ricevuta”.