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Mese: Novembre 2014

Le regole non scritte delle relazioni sociali

Anche le situazioni più semplici nascondono numerose insidie per le persone con disturbi dello spettro autistico che devono apprenderle attraverso lo studio. Proprio per questo gli autori  individuano dieci regole fondamentali che permetteranno di accedere con un buon margine di successo a relazioni sociali e a comportamenti adeguati. Ma la lettura di tali regole può costituire un eccellente ripasso anche per tutti i neurotipici la cui competenza nelle relazioni sociali non è sempre scontata.

Il pallone del tiranno

Arpad Weisz, Matthias Sindelar, Nikolai Starostin e Alfredo Di Stefano. Quattro grandi del mondo del calcio, quattro storie emblematiche che oltrepassano il mondo dello sport e si intrecciano strettamente con la Storia. Quattro biografie che ci riportano ai tempi del grande Bologna all’epoca del fascismo, all’occupazione nazista dell’Austria e alla rivoluzione di ottobre e al dominio di Stalin fino alla dittatura di Franco.

Sfida al buio

Carlo ed Eric hanno dodici anni, sono nella stessa classe ma non si possono sopportare tanto che arrivano a fare a botte. Convocati dalla preside, scoprono che la loro punizione sarà quella di entrare a far parte di una squadra sportiva e mettercela tutta per ottenere dei buoni risultati. Niente di strano salvo il fatto che entrambi i ragazzi sono ciechi e dovranno giocare a torball, con un pallone sonoro nel più assoluto silenzio degli spettatori. Un bel romanzo che riesce a rendere partecipi e aiuta a capire che anche le persone prive della vista hanno altri strumenti per essere autonomi.

 

La strage di Monte Sole

Il quaderno racconta cosa è avvenuto nei paesi intorno a  Monte Sole nel 1944 attraverso schede e fotografie mentre il testo è stato tutto tradotto in simboli per permettere di conoscere queste vicende anche a chi ha particolari difficoltà di comunicazione, secondo le indicazioni della Comunicazione Aumentativa.

La strage alla stazione di Bologna

Il quaderno fa parte dei progetti tesi a conservare e trasmettere memoria, soprattutto ai più giovani, di una stagione drammatica della storia italiana. Per permettere di conoscere queste vicende anche a chi ha particolari difficoltà di comunicazione, la narrazione è stata totalmente tradotta in simboli, secondo le indicazioni della Comunicazione Aumentativa.