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Mese: Maggio 2014

La lezione degli alberi

“Enrico ha nove anni e fa sempre un sacco di domande. Anche Paola ha nove anni, ma non parla”. Colpito da questa sua caratteristica, Enrico si chiede se i bambini sono tutti uguali. Sarà Dino, il maestro a mostrare la strada per trovare la risposta, invitandolo a guardarsi intorno con attenzione e a imparare dagli alberi. “…e capì: come gli alberi, anche le persone hanno una parte nascosta e misteriosa che puoi conoscere solo se sei disposto a inciampare in loro”.

Da Mary taglio e piega

“Odio i  miei capelli […] Sono tutti diversi. Un ciuffo è marrone e un altro è nero. Da una parte sono ricci e dall’altra lisci “. E così Mary decide di cambiare look ma cerca cavie per sperimentare prima i cambiamenti che vorrebbe per sè. Un’altra storia divertente per la collana leggimi! che usa una font creata appositamente per chi ha problemi di lettura e che affianca alle caratteristiche tecniche una buona qualità dei contenuti cui adesso ha unito anche le illustrazioni a coloro che rendono questi libri ancora più accattivanti.

Un serpente per ospite

“Doris è un serpente tanto carino – disse Polly – l’ho conosciuta. Non è velenosa o altro. Dai, mamma non essere cattiva”. L’idea di Polly, di ospitare per il periodo estivo gli animali di chi va in vacanza, crea non poche complicazioni, soprattutto dopo l’arrivo del serpente Doris. Una storia divertente per la collana leggimi! che usa una font creata appositamente per chi ha problemi di lettura e che affianca alle caratteristiche tecniche una buona qualità dei contenuti cui adesso ha unito anche le illustrazioni a coloro che rendono questi libri ancora più accattivanti.

Vivere al buio

“Io sono cieco. Tu che leggi questo libro, no […] Regola numero uno: non pensare a me come a qualcosa di diverso da una persona. Non esistono ciechi che non siano persone”. Un libro di istruzioni per aiutare i vedenti a rapportarsi con chi non vede, anche se “ora, forse, ti senti un po’ spaesato. L’idea che sia un cieco e non un esperto di ciechi a spiegarti come rapportarti con loro, ti sembra una cosa bizzarra. Sarebbe come se fosse un malato mentale a spiegarti come comportarti con lui. Di solito è un medico a dire cosa si deve fare, un professionista. Come se la cecità fosse una malattia. Per le malattie si sta male, si guarisce, oppure si muore. I ciechi, invece, possono stare meglio, non guariscono, ma continuano a vivere”.

Il bambino disprassico

“Questo libro è nato dalla sua assenza […] avevo bisogno di un libro che, certo, facesse il punto sulle conoscenze scientifiche relative alla disprassia, ma soprattutto mi dicesse qualcosa della vita quotidiana dei bambini disprassici e dei loro genitori”. Il libro non c’era e la Huron l’ha scritto per dare ai genitori e agli educatori di questi bambini strumenti teorici ma soprattutto suggerimenti pratici per gestire al meglio le loro difficoltà, semplificarne la vita e aumentarne l’autonomia.