Un libro per Hanna
Hannelore ha quattordici anni, vive a Lipsia con la madre ed è ebrea. Le leggi razziali la costringeranno a fuggire in Danimarca in attesa di emigrare in Palestina grazie a un’organizzazione sionista. Qui diventerà Hanna e sarà accolta da persone generose ma non riuscirà a sfuggire alla cattura e finirà a Theresienstadt con un gruppo di compagne che si sosterranno a vicenda, determinate a non arrendersi. Ispirato a una storia vera, il romanzo ripercorre le vicende di tanti ragazzi che, come Hanna, hanno potuto godere della straordinaria ospitalità del popolo danese e offre uno spaccato delle attività del movimento sionista che ha coltivato in tanti giovani ebrei il desiderio di una patria, del ritorno a un luogo di appartenenza.
Storie di normale dislessia
Einstein, Galileo, Newton insieme a Tom Cruise, Magic Johnson e John Lennon: quindici brevi storie che raccontano la vita di personaggi molto noti accomunati da una caratteristica. La dislessia. Un libro cui è abbinato anche il corrispondente audiolibro e che è scritto con caratteristiche grafiche di alta leggibilità per permetterne la lettura a tutti.
Alice nel paese dei diritti
“E’ ora che torni in scena una pedagogia amica della crescita dei bambini e delle bambine”, dice Daniele Novara nella prefazione di questo bel testo dove i piccoli lettori troveranno Alice che, in trasferta dal paese delle meraviglie, spiega come sono nati i diritti dei bambini, utilizzando giochi, test e piccoli racconti. A misura dei più piccoli anche l’esame della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e, infine, suggerimenti, strumenti e percorsi pratici, per adulti e bambini, che aiutino a superare i conflitti e i pregiudizi.
Una pietra scartata
“…ministero significa servizio. Il problema sta nel fatto che per servire voi, io ho bisogno di decine di persone che servono me. Mi è stato fatto notare però che anche il papa e i vescovi delle città più grandi hanno a loro servizio molte persone che li aiutano nel loro ministero. Quindi, alla fine dei conti, il mio sarà un ministero equipollente al ministero petrino, o quasi. In quanto al fatto di esercitarlo in mezzo a voi, questo dipenderà in gran parte dalla presenza o meno di barriere architettoniche. Essere in mezzo è una bella cosa, ma se ci sono due gradini in salita o in discesa, diventa piuttosto complicato”. Nell’estate del 2011 un incidente stradale paralizza quasi completamente don Giorgio ma non gli toglie la voglia di comunicare con i suoi fedeli attraverso i bollettini parrocchiali che questo libro raccoglie. Brevi lettere in cui, con ironia e lucidità, guarda alla sua condizione e riflette sulle possibilità che gli riserva il futuro.
Tempo di imparare
“Asfissia alla nascita. Per ore, dopo, tornati a casa, ti guardavo ed eri un altro bambino. Ariel chiamò il Botanico: un amico antico che viene allertato quando il fuoco è troppo per potersi difendere da soli. A lui provai a spiegare per vedere se avevo capito: avevo capito, e non avevo capito. Perchè dovevo ancora imparare: che quel bambino a cui avevo dato il latte la mattina, prima della visita, eri tu a cui ora dovevo preparare la pasta. Che l’idea che avevo di te, costruita negli anni dal giorno delle mie prime mestruazioni, e quella di oggi, giorno immobile senza occaso, dovevano coincidere. Per forza. Eravamo di nuovo tu e io, e io adesso dovevo alzarmi. E lasciare che quella parola nuova, inglese, ascoltata mille volte e sconosciuta, si radicasse davvero in me […] è tempo di imparare a tenere le cose in equilibrio. Sperare per poterti incoraggiare, per determinarmi all’azione, e intanto non sperare troppo: perchè ogni passo non compiuto diventa una forza di dolore. Sperare e contenere la speranza, tenere il bilancino con i piatti sempre in bilico. Oggi hai detto perchè, metto una perla sul piatto della speranza. Oggi ti chiedo se mangi sempre la merenda e mi rispondi la sequenza di targhe che hai veduto rincasando: metto un anello sul piatto del contenimento. Così ogni minuto e ogni giorno”.

