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Didattica molto speciale

L’esperienza del comune lucano di Miglionico che ha visto protagonisti i bambini, insieme ai docenti e ai genitori in un vero e proprio laboratorio intergenerazionale, realizzata con l’applicazione della legge 285/97: un racconto che intreccia il racconto dei laboratori e delle attività alla storia della didattica e della metodologia e più in generale alla storia della scuola italiana.

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La riabilitazione spaziale

Partendo dalla propria esperienza di lavoro in ambiti professionali diversi, gli autori propongono una strategia di intervento rivolta a chi ha difficoltà nelle abilità spaziali: un approccio con e attraverso il corpo nel suo rapporto con lo spazio e il tempo che prende le mosse dall’esperienza vissuta in prima persona e dall’integrazione delle informazioni sensoriali che portano a costruire strategie cognitive complesse.

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Epilessia e pregiudizio

“Una storia dei pregiudizi sull’epilessia che, seppur in misura minore rispetto ai tempi passati, gravano ancora sulla patologia  e su chi ne è colpito. Conoscendo la loro origine sarà più facile, anche alla luce della ragione e delle conoscenze odierne, comprendere che i pregiudizi sono frutti dell’ignoranza del passato e, come tali, non dovrebbero avere più alcun credito”.

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Autismo e iniziazione cristiana

“L’educazione catechetica di Giuseppe sembrava impossibile, era invece soltanto impensabile”: insieme ad alcune considerazioni teoriche e ad alcuni accenni alle problematiche legate ai disturbi dello spettro autistico, il volume racconta la storia di Giuseppe e del suo percorso di catechesi non tradizionale ma “diventata gioco, le preghiere sono diventate canti e danza, la confessione è diventata una festa”.

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Progettare i luoghi senza barriere

Un esame delle criticità ambientali più frequenti e la proposta delle possibili soluzioni nella convinzione che “abbiamo bisogno di una città il meno discriminante possibile, costituita da cittadini consapevoli di una presenza, largamente rappresentata, di soggetti anziani, donne e bambini, tutti e tutte portatori di differenti disabilità ma con pari diritti, quindi una città tollerante che ripropone la reciprocità del rispetto come base del rapporto umano”.

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Canguro Papini

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