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Il bambino che parlava con la luce

Quattro storie e altrettanti bambini accomunati dalla stessa diagnosi: disturbi dello spettro autistico. Sono bambini molto diversi l’uno così come sono eterogenee le caratteristiche di questo deficit. “L’idea è quella – dice l’autore – di far conoscere l’autismo attraverso la vita quotidiana di famiglie, operatori e insegnanti […] uomini, donne, bambini che si conoscono a causa dell’autismo e ne condividono, con funzioni e livelli di sofferenza diversi, l’esperienza”.

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I bisogni educativi speciali

Una riflessione sui BES e sui metodi per affrontarli in ambito scolastico con indicazioni sulle tecniche e materiali utili per la valutazione e il trattamento.

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Le regole non scritte delle relazioni sociali

Anche le situazioni più semplici nascondono numerose insidie per le persone con disturbi dello spettro autistico che devono apprenderle attraverso lo studio. Proprio per questo gli autori  individuano dieci regole fondamentali che permetteranno di accedere con un buon margine di successo a relazioni sociali e a comportamenti adeguati. Ma la lettura di tali regole può costituire un eccellente ripasso anche per tutti i neurotipici la cui competenza nelle relazioni sociali non è sempre scontata.

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Il pallone del tiranno

Arpad Weisz, Matthias Sindelar, Nikolai Starostin e Alfredo Di Stefano. Quattro grandi del mondo del calcio, quattro storie emblematiche che oltrepassano il mondo dello sport e si intrecciano strettamente con la Storia. Quattro biografie che ci riportano ai tempi del grande Bologna all’epoca del fascismo, all’occupazione nazista dell’Austria e alla rivoluzione di ottobre e al dominio di Stalin fino alla dittatura di Franco.

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Sfida al buio

Carlo ed Eric hanno dodici anni, sono nella stessa classe ma non si possono sopportare tanto che arrivano a fare a botte. Convocati dalla preside, scoprono che la loro punizione sarà quella di entrare a far parte di una squadra sportiva e mettercela tutta per ottenere dei buoni risultati. Niente di strano salvo il fatto che entrambi i ragazzi sono ciechi e dovranno giocare a torball, con un pallone sonoro nel più assoluto silenzio degli spettatori. Un bel romanzo che riesce a rendere partecipi e aiuta a capire che anche le persone prive della vista hanno altri strumenti per essere autonomi.

 

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Canguro Papini

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