Autore: Annalisa Brunelli

Questo manuale nasce per dare risposta ai numerosi interrogativi sorti dopo l’entrata in vigore delle direttive ministeriali riferite agli “ strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali”: gli autori analizzano attentamente sia gli aspetti legislativi che metodologici. Al volume è allegato un software gestionale pensato per accompagnare insegnanti e dirigenti nella rilevazione dei bisogni educativi e didattici degli alunni così da poter mettere in campo le risorse adeguate per dar loro risposta.

Attraverso il contributo di numerosi esperti del settore, il volume affronta le problematiche legate alla discalculia, soffermandosi in particolare sulle ricadute che tale disturbo ha nei giovani adulti che si trovano a dover affrontare gli studi universitari e sulle soluzioni che permettono un miglioramento delle loro competenze numeriche.

“Dice la mia famiglia che sono uno speciale. Loro sono bianchi, non è difficile per me crederci. Io sono tutto giallo. Fanno di tutto perché mi senta speciale. E vi dirò…sono molto bravi. Poi, basta andare fuori e speciale diventa strano. Ed ecco risatine, scherzi e darsi di gomito. “Sei speciale – mi dicono, quando torno triste e arrabbiato. Non è che speciale, ora, mi piaccia più tanto”. Inizia così la storia del coniglio giallo che partirà alla ricerca di se stesso e del senso del suo essere speciale. Nel seguirlo, anche i piccoli lettori si troveranno a fare i conti con le differenze e l’unicità di ciascuno.

“Allende è finito Martino – dice suo padre voltandosi verso di noi – ha vinto il generale Pinochet” e alza le braccia in segno di vittoria. Impallidisco. La casa dove tante volte sono stato ospite è diventata all’improvviso una casa nemica”.  Narrata dalla voce di un ragazzino di 11 anni, ripercorriamo la storia del colpo di stato che in Cile ha instaurato una sanguinosa dittatura, durata 17 anni.

“Sono pochi i bambini come me qui al campo. Il campo non è un posto per bambini”. Poche righe di testo e grandi disegni per quest’albo che si apre con la riflessione di uno dei tanti piccoli passati per i campi di concentramento e che si chiude su un filo di speranza  “e durante l’appello, sotto l’acqua scrosciante, aspetto che venga  l’arcobaleno […] e, con lo sguardo basso, lo spio nelle pozzanghere ai miei piedi. E sorrido. Appena appena. A Buchenwald non si può”.