Una raccolta di fiabe della tradizione del Burkina Faso, liberamente adattate dai bambini sordi ospiti del Centre Effatà di Saaba che le hanno modificate introducendo protagonisti privi dell’udito. Proprio questa “mancanza” sarà la carta vincente per superare difficoltà e prove.
Nico vive in una casa in riva al mare insieme al papà pescatore e ad alcuni gatti. Le sue giornate si snodano tranquille e solitarie in attesa del ritorno del padre finchè un giorno scopre un cucciolo di balena arenato sulla spiaggia. Per salvarlo lo porta a casa e lo immerge nella vasca da bagno, in attesa dell’arrivo del padre e dell’inevitabile sgridata. Una storia che parla agli adulti suggerendo l’importanza dell’ascolto e della vicinanza ai propri figli e che aiuta i bambini a sentirsi compresi ma anche a capire che tante volte è necessario lasciare andare anche gli affetti più cari che non per questo sono perduti per sempre.
“La sua unica certezza […] era che lui la sua strada l’aveva scelta. E su quella strada c’era ancora. Non poteva fermarsi e tornare indietro solo perchè le cose si erano fatte difficili, o perchè la posta in gioco era alta, nè per qualsiasi altro motivo. Credeva fermamente in ciò che stava facendo, anche se il suo forse era solo un piccolo contributo. Ma una piccola parte di un più grande sforzo era pur sempre una parte, magari anche una parte fondamentale. Chi poteva saperlo finchè tutto non era finito? Nel frattempo, pensò Espen, bisogna andare avanti e fare ciò che si crede giusto. Anzi no. Non ciò che si crede giusto, ma ciò che si sa giusto”. Basato su una storia vera, il racconto dell’occupazione nazista della Norvegia e del coinvolgimento di un gruppo di ragazzi nella resistenza.
“Se potessi decidere di non essere più autistica così, in un attimo, premendo un interruttore, mi rifiuterei – dice oggi Temple – L’autismo è parte di ciò che sono”. La storia di una donna determinata che, aiutata dall’affetto della madre e di alcuni insegnanti, riesce a trovare un modo per convivere con il suo autismo e nello stesso tempo sa trovare la strada per realizzarsi. “Oggi un terzo del bestiame e dei maiali negli Stati Uniti vive e muore in strutture progettate da Temple. Temple Grandin guarda il mondo dal punto di vista degli animali, perchè le viene naturale, perchè sa farlo, perchè di sì, e grazie a questo sguardo ha cambiato un po’ la vita delle mucche e dei maiali americani, e il momento della loro morte. Forse non sa definire l’amore; ma si può dire senz’ombra di dubbio che è una donna profondamente gentile. Avremmo tanto bisogno, su questa terra, di un po’ di gentilezza in più”.
Uto e Leo sono inseparabili, inventano mille giochi con semplici scatole di cartone e si sentono i padroni della collina. Ma un giorno arriva Sami che vorrebbe giocare con loro e Uto si sente messo da parte, “preferisce stare a casa, a disegnare […] ma gli manca Leo. Gli mancano i loro castelli di cartone, là sulla collina”. Ma un giorno, Leo e Sami bussano alla sua porta.