Dora e il Gentilorco
L’incontro fra Dora, bambina curiosa e attenta, e Franco “un omone balzano dall’aria piuttosto antica” si rivela un’autentica sorpresa: quello che tutti considerano un vagabondo da evitare le regala piccole poesie preziose che la fanno sentire viva e l’aiutano a crescere. Alla morte di quello che lei ama chiamare il Gentilorco per questa sua capacità di rallegrare chi gli sta intorno, sarà lei a raccogliere il testimone e così “la poesia tornò finalmente a rifiorire in ogni angolo della città e poco importava se la gente iniziasse a credere che Dora fosse matta. La sola cosa importante era che la magia di Franco fosse tornata”.


“Al parco le persone li guardano in modo strano: c’è qualcosa in Tabi che attira l’attenzione. Hina si accorge allora che il suo fratellone indossa sempre un guanto molto bizzarro, a cui non aveva mai fatto troppo caso”. E così la bambina decide di trovare il modo per eliminare il guanto ma scopre che ciò che a lei sembra fonte di derisione e allontanamento può essere utile per mille scopi diversi. Un racconto illustrato per parlare ai fratelli e alle sorelle di bambini e bambine disabili e dar voce ai sentimenti ambivalenti che possono provare.
Nato dal lavoro quotidiano delle autrici, il libro offre una panoramica degli albi illustrati, italiani e stranieri, che affrontano in modo più o meno esplicito le differenze di genere perché “dalle pagine di questi libri, oggetti rassicuranti e familiari, ma al tempo stesso sorprendenti, passa la costruzione dell’immaginario di bambine e bambini nonché la definizione dei rapporti tra i generi, delle relazioni tra individui, dei modelli familiari e dei ruoli di riferimento”. A questa riflessione, affiancano suggerimenti bibliografici e proposte di attività didattiche.
Inghilterra, fine anni ’60: è un tredicenne che racconta delle sue giornate e della banda di cui fa parte. Un gruppo di coetanei capeggiati da Joe un poco più grande che li trascina a combinare guai, incitandoli a prendersela con Eustace che considera un vigliacco perchè non è andato in guerra ma ha fatto obiezione di coscienza. Poi, dalla Germania dell’Est, arriva Klaus, che osserva con attenzione il gruppo di ragazzi, partecipa alle loro partite di calcio ma ha il coraggio di affrontare Joe e negargli il suo appoggio. Una bella storia stampata con il font leggimi! che ne permette la lettura anche a chi ha difficoltà.
“Attraverso la lente di una macchina fotografica non ho raccontato solo le storie di queste persone, ma anche il loro spirito e la loro personalità, la loro forza e grande dignità, il loro amore per l’arte e la funzione che questa ha nella loro vita”. Le foto e le brevi interviste raccolte in questo volume raccontano di dieci persone con deficit visivo, diverse per età, per tipo di disturbo e formazione ma accomunate dalla passione per la scultura, la musica, il canto.