Testimoni oculari
In genere gli storici preferiscono ricostruire il passato sulla base di testi e documenti scritti, dati politici, economici o statistici, in alcuni casi testimonianze orali. Ma cosa sarebbe la storia del fascismo o dello stalinismo se non conoscessimo le immagini usate per la propaganda? Quale sarebbe il giudizio su conflitti recenti come il Vietnam senza le testimonianze lasciateci dai reporter di guerra? E risalendo più indietro nel tempo, come potremmo scrivere la storia della vita quotidiana o delle abitudini alimentari dei nostri antenati senza considerare le rappresentazioni visive che ci sono state tramandate?


Il libro ricostruisce la vicenda umana e intellettuale di uno degli scrittori più amati e letti in tutto il mondo. Dalle origini in Svevia al trauma della Grande Guerra e al trasferimento nel 1912 in Svizzera, dove visse sino alla fine, in esilio da una Germania sempre più minacciosa: un percorso lungo il quale viene maturando la sua cifra stilistica, travolgente e profetica. Una scrittura capace di andare al cuore dei grandi interrogativi dell’uomo moderno, che diventa messaggio e costruzione utopica, modello di una ricerca interiore nel segno della libertà da ogni fede, dogma, ideologia.
Tecnologia e globalizzazione hanno paradossalmente creato solitudine, l’eccesso di stimoli induce un’attività frenetica del cervello e leva spazio alla riflessione e alla libertà del pensiero. È la solitudine di un cervello che invia e riceve notizie solo attraverso messaggeri strumentali informatici e che spesso ha perso il contatto affettivo con gli altri. Un cervello troppo connesso è un cervello solo e rischia di perdere gli stimoli fisiologici dell’ambiente, del sole, della realtà palpitante di vita che lo circonda.
Un coniglietto è alle prese con la neve e una gran voglia di sciare. Ma ha bisogno di aiuto e lo chiede ai piccoli lettori che dovranno inclinare il libro, scrollarlo, capovolgerlo per permettergli di divertirsi e tornare a fine giornata a casa al caldo, dalla mamma.
“Piango. Abbraccio forte il cuscino, di nuovo, per stringere forte la mia mamma. Vorrei uscire dal tunnel dell’orrore. Vorrei far uscire lei. Ma non so come fare. Non posso chiedere aiuto. Altrimenti dovrei dire a qualcuno che a casa mia c’è questo luna park segreto. Dovrei dire le stesse parole del mostro e quello che risponde la mamma. Dovrei dire che non so quante volte devo ripetere ti prego perché un desiderio si avveri”. In una manciata di giorni si svolge la storia di Benny e Stella, bambini troppo soli alle prese con la peggiore delle violenze, quella nascosta fra le mura di casa, di cui è difficilissimo parlare e da cui si cerca spesso di restare lontano.