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Autore: Annalisa Brunelli

Bianca: nessuno chiede scusa per caso

“Io lo so bene cos’è la tensione, ma mamma non ha idea di cosa sento io davvero. Mi considera come una bambina viziata che si butta per terra o batte i piedi e strilla no no. Ma si sbaglia. Io sono molto più furiosa di quanto lei immagina. Con una sola differenza però: io non faccio quasi rumore”. Bianca è solo una ragazzina alle prese con insicurezza e tanta rabbia per la separazione dei suoi genitori. Il suo fratellino, cardiopatico, sembra assorbire tutte le attenzioni della madre e lei si sente sola e poco compresa. Ma nell’arco del pomeriggio estivo durante il quale si svolge la storia, avrà l’occasione di riflettere su se stessa e sui rapporti con le persone che le stanno intorno e arriverà a modificare il suo punto di vista e il suo atteggiamento.

Principessa Kevin

“Kevin è una principessa. Gli altri possono anche sghignazzare, a Kevin non importa […] non capisce davvero cosa ci sia di male nel travestirsi così. Altrimenti, non ha senso travestirsi”. Il bambino scoprirà a proprie spese che la sua decisione non lo rende molto popolare e, inoltre, il vestito e i tacchi sono scomodissimi…. La conclusione pare scontata ma l’idea per il prossimo travestimento sarà invece molto originale!

Buh!

Una versione inedita della famosa storia dei tre porcellini in cui la divisione fra le due pagine fa da insolita barriera ed impedisce la cattura dei tre fratellini. Ma il lupo non si arrende e dopo diversi tentativi infruttuosi troverà un’altra strada per raggiungerli.

Un altro sostegno è possibile: pratiche di evoluzione sostenibile ed efficace

Partendo dal presupposto, già dichiarato nel titolo, che sia possibile organizzare non una sola ma varie forme di sostegno ai percorsi inclusivi di tutti gli alunni, gli autori propongono una riflessione sulle possibili pratiche di inclusione anche attraverso l’analisi di un’altra figura chiave che opera sia all’interno della scuola che fuori, quella dell’educatore.

L’infilatrice di lacrime

“Le cercava dovunque e ne trovava dappertutto. Le raccoglieva a mani nude, con cura. E le infilava una ad una”. Una bimba e una collana che inanella dolori, emozioni e nostalgia. Una storia per immagini sulla vita e sulle circostanze dell’esistenza umana, sulle impronte che inevitabilmente lasciamo o su quelle che gli altri ci lasciano.