Persone con disabilità : politiche, sostegni, interventi, servizi
“…abbiamo le parole giuste, ma ad esse non corrisponde più una realtà, che possa dare concretezza al loro senso profondo, basato su un riconoscimento dei diritti della persona con disabilità ad una vita qualitativamente buona e affine a quella di tutte le altre persone. Silenziose avanzano altre parole, che probabilmente erano le stesse del passato. Economie di scala. Contenimento della spesa. Irrecuperabilità. Priorità diverse. Ma c’è un po’ di pudore a pronunciarle. Le si lascia agire, scaricando tutta la contraddizione sui servizi stessi”. Una riflessione sulla possibilità di superamento del modello assistenziale nella direzione di un modello dei diritti che metta al centro la persona, seguita da un approfondimento del tema dell’inclusione scolastica.


“E’ necessario ripensare alla cultura e alle competenze di noi insegnanti e, insieme, alla capacità critica che siamo in grado di sviluppare riguardo alla cultura di cui facciamo parte e in cui siamo immersi, a partire dal linguaggio, dai pensieri, dagli atteggiamenti e comportamenti che viviamo nella scuola con più o meno consapevolezza”. Nato da un progetto di formazione realizzato nella provincia di Terni che ha raccolto una rete di scuole e dirigenti scolastici, il libro ne propone documenti e riflessioni. All’origine del progetto il tentativo di rispondere a due domande: è possibile trasformare la didattica di un’intera scuola? E ancora, è possibile ricalibrare passo passo ogni relazione educativa per renderla veramente inclusiva?
“Siamo Aspy, una minoranza di persone che la sorte ha voluto diverse […] la nostra diversità non è una malattia: sfida l’ignoranza e la rigidità sociale, allarga i criteri di inclusione e obbliga a un salto di conoscenze e a una loro ampia diffusione”. Utilizzando l’espediente di far parlare in prima persona da un anonimo personaggio con Asperger, il testo cerca di fare chiarezza su questa sindrome, sostenendo con decisione che chi ne soffre non ha una disabilità intellettiva né una sindrome psichiatrica ma sente e pensa in modo diverso.
Si sta facendo strada, in particolare nel mondo anglosassone e in Germania, l’idea che la scuola inclusiva non sia utile o addirittura danneggi lo sviluppo e l’apprendimento di bambini e ragazzi con disabilità. Gli autori presentano tali argomentazioni, le discutono e controbattono punto per punto presentando le buone pratiche della scuola italiana, insieme a dati e alcune proposte di rigenerazione e sviluppo. “Noi siamo grati doppiamente agli inclusio-scettici. Primo, perché ci stimolano a un approccio consapevolmente critico, a ricercare evidenze, risultati concreti […] secondo perché ortano la nostra attenzione sulle piaghe, ci forzano a non distogliere lo sguardo […] Le fragilità vanno colte, comprese e affrontate, non negate”.
Un esame del decreto 66/2017 integrato dal decreto 96/2019: per la prima volta, dopo la legge quadro n. 104/1992 una nuova legge affronta, corregge e rivede tutte le regole dell’inclusione. Con l’aiuto di schede esplicative, il testo si sofferma in particolare su temi trasversali quali la corresponsabilità, l’ICF e allo stesso concetto di inclusione.