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La nota che mancava

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“E’ un tempo così, questo. E’ un tempo dove la gente sta dentro casa per paura di qualcosa che spesso neppure vede … E’ un tempo dove ti ritrovi i morti dappertutto … E se quello che senti … quello in cui credi finisce e muore pure lui, significa che non valeva granché […] le hai viste le facce stasera mentre suonavi questo coso? Io sì. Sarà pure stupido, ma è stupido tutto … è stupido questo tempo. E questa guerra è stupida. E’ tutto molto stupido. Ma come ci ha detto Carla quando è venuta a invitarci alla festa: “E poi che c’è rimasto se non questo?”. Dobbiamo difenderlo, Marisa. Lo devi difendere. Può servire. Serve”. E’ la voce di un organo portatile, ritrovato da una ragazzina in mezzo ai boschi, che racconta di donne e ragazzi, dell’inverno del ’43 quando i tedeschi facevano stragi fra i poveri villaggi delle montagne. Ispirandosi ai racconti orali da lui raccolti, Saccucci racconta dei piccoli gesti di resistenza compiuti da gente comune che desidera la libertà e una vita migliore e pur di ottenerla è disposta a rischiare tutto, anche la vita.


Dati del libro

  • Autore/i: Simone Saccucci
  • Editore: Giralangolo
  • Luogo edizione: Torino
  • Anno: 2021
  • Pagine: 129

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Canguro Papini

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