Dove il mare incontra il cielo
“Finn abitava vicino al mare, e il mare abitava vicino a lui. “E’ una bella giornata per andare a vela”, avrebbe detto il nonno”. Ma il nonno non c’è più e il bambino, che ricorda ancora la sua voce e i suoi racconti, decide di costruire una barchetta “adatta per un lungo viaggio … che avevano progettato insieme”. Ma la costruzione è faticosa e Finn si addormenta e, nel sonno, parte per un viaggio che intreccia mondi e animali fantastici alla memoria di un nonno amatissimo che resterà per sempre con lui.
Partendo dalla convinzione che ognuno di noi ha diritto a conoscersi meglio, l’autrice propone un percorso che tocca le principali emozioni primarie (rabbia, paura, gioia, vergogna, disgusto e tristezza) cui aggiunge anche la sorpresa e il senso di colpa. Per ciascuna emozione viene presentato un quadro di spunti che permette di conoscerle meglio, cui seguono riflessioni, domande, racconto di esperienze e proposte di lavoro pratico e di riflessione.
L’autore integrando concetti chiave delle teorie neurobiologiche, sistemiche, dell’attaccamento e della regolazione emozionale, dà indicazioni e suggerimenti su tecniche e strategie, anche attraverso esempi clinici e racconto di casi.
“L’abitare e l’inclusione sociale sono due cardini della vita di ogni persona e costituiscono un diritto essenziale della persona con disabilità. Ma affinchè questi diritti non restino solo enunciazioni di principio bisogna che si accompagnino al sapere professionale, alla conoscenza scientifica, a riferimenti organizzativi e tecnici appropriati”. Prendendo spunto dall’approvazione di una normativa di qualità sui servizi per l’abitare e l’inclusione sociale delle persone con disabilità, il testo avvia una riflessione sui processi di innovazione dei servizi, non solo residenziali, rivolti a persone con disabilità, con un’attenzione particolare alla disabilità intellettiva.
Il volumetto raccoglie tre racconti centrati sulla mafia e le possibilità di combatterla, frutto di un laboratorio che ha coinvolto i bambini di sei scuole primarie di Lamezia Terme e che era parte integrante di un progetto più complessivo il cui obiettivo era trasmettere la conoscenza di alcuni episodi di ‘ndrangheta e riflettere sull’incidenza della mafia nelle vite di tutti.