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Mese: Febbraio 2018

Buffalo Bella

“A quel tempo non c’era problema
potevo essere Bill
potevo essere Bella
e intorno tutti d’accordo
sono cose da bambini
giochi buffi, scherzi da poco
[…]
quando il mio segreto
divenne rivelazione
il mio mistero scoperta
la mia notte giorno
il mio buio luce
fu un colpo, un’esplosione
una bomba di notizia:
una lui
chi cadeva dalle nuvole, chi pregava:
torna in te
una lei
è così, sempre così”.
Pura poesia per un tema delicato e spesso affrontato con ostilità e pregiudizi.

La notte del circo

Sulle grandi pagine senza parole, i lettori possono seguire i giochi di una bambina un po’ sola, di un gatto che entra dalla finestra e resta con lei finchè si addormenta poi se ne va. La bimba sogna, vuole raggiungere il gatto e si ritrova in un circo dove farà l’acrobata, la cavallerizza, la domatrice di leoni fino alle prime luci dell’alba. Ma sarà stato solo un sogno?

Quelli di sopra e quelli di sotto

Poche righe di testo accompagnano la storia mentre una sottile linea rossa separa la pagina e i suoi protagonisti. Sopra e sotto, ci sono tante persone che vivono allo stesso modo ma si considerano molto diverse. Tutti però prima o poi sognano di volare e mentre sono sollevati da terra si confondono e dimenticano linee e confini, scoprendo che è bello ogni tanto guardare al contrario.

Il bell’addormentato

Walter è uno strano bambino, non riesce proprio a stare sveglio: si addormenta sulla ciotola della colazione, al parco giochi, alla sua festa di compleanno. Non sapendo più come fare, i suoi genitori lo portano da medici e guaritori, gli fanno risuonare intorno sirene e strumenti musicali. Niente di tutto questo lo sveglia finchè un cucciolo irrompe nella stanza. Adeso che ha un compagno di giochi Walter non ha più bisogno di dormire! Il libro è stampato con la font leggimi! che favorisce la lettura anche a chi ha difficoltà.

Cosa dovrei dire io? (nessuno è perfetto)

E’ rivolto ai primi lettori e stampato con particolare attenzione per quelli che hanno difficoltà, il racconto della scimmietta dalle orecchie a sventola che trova consolazione nel notare le zanne dell’elefante. Avvilito a sua volta, anche l’elefante troverà sfogo nel ridere della coda piatta del castoro… e così via in un girotondo che evidenzia mille differenze e riporta, ammiccando, al punto di partenza.