Un pesce sull’albero
“E allora penso che se qualcuno appendesse su di me un cartello con sopra scritta una cosa qualunque, il solo fatto di avere quel cartello non mi farebbe essere quella cosa. Ma mi hanno sempre detto che sono “lenta”. Me lo hanno detto in faccia, come se fossi troppo scema per capire di cosa stessero parlando. La gente si comporta come se le parole “lettrice lenta” dicessero tutto quello che c’è all’interno. Come se io fossi una lattina di zuppa e a loro bastasse leggere la lista degli ingredienti per sapere tutto di me. C’è un sacco di roba da sapere sulla zuppa che non si può mettere sull’etichetta, tipo che profumo ha e che sapore ha e come vi farà sentire caldi quando la mangerete. E io sono molto di più di una semplice ragazza che non riesce a leggere bene”. Basato sulla sua esperienza personale, l’autrice racconta di Ally e della sua dislessia, di pregiudizi e fatiche ma anche di amicizia e voglia di imparare, anche se questo significa lavorare duramente.