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Mese: Febbraio 2016

Un pesce sull’albero

“E allora penso che se qualcuno appendesse su di me un cartello con sopra scritta una cosa qualunque, il solo fatto di avere quel cartello non mi farebbe essere quella cosa. Ma mi hanno sempre detto che sono “lenta”. Me lo hanno detto in faccia, come se fossi troppo scema per capire di cosa stessero parlando. La gente si comporta come se le parole “lettrice lenta” dicessero tutto quello che c’è all’interno. Come se io fossi una lattina di zuppa e a loro bastasse leggere la lista degli ingredienti per sapere tutto di me. C’è un sacco di roba da sapere sulla zuppa che non si può mettere sull’etichetta, tipo che profumo ha e che sapore ha e come vi farà sentire caldi quando la mangerete. E io sono molto di più di una semplice ragazza che non riesce a leggere bene”. Basato sulla sua esperienza personale, l’autrice racconta di Ally e della sua dislessia,  di pregiudizi e fatiche ma anche di amicizia e voglia di imparare, anche se questo significa lavorare duramente.

Il nemico. Una favola contro la guerra

Siamo in guerra. Sono rimasti solo due soldati, ciascuno nel suo buco, in attesa di sorprendere e uccidere l’altro, il nemico che “è crudele e spietato. Se ci ucciderà, poi sterminerà le nostre famiglie e ancora non sarà soddisfatto: ucciderà i cani e tutti gli animali, brucerà i boschi, avvelenerà l’acqua. Il nemico non è un essere umano”. Questo c’è scritto sul manuale che è stato consegnato al soldatino, insieme al fucile, all’inizio della guerra. Ma lui è solo e riflette. Vorrebbe tornare a casa. È stanco. E così una notte senza luna decide di uscire dal suo buco per affrontarlo.

Una nonna tutta nuova

“La vecchia nonna aveva sempre da ridire sulla mia pettinatura […] era sempre in viaggio e mi mandava una cartolina da tutti i posti che visitava […] la nuova nonna è diversa […] se ne sta seduta in poltrona, nella sua camera e mi racconta storie di quando era giovane. Intanto sorride e guarda fuori dalla finestra con una strana espressione negli occhi”. E’ la nipotina che assiste al graduale cambiamento dell’amatissima nonna e lo racconta con una voce bambina che sa vedere oltre le apparenze e, pur consapevole del suo lento deterioramento intellettivo, ne coglie l’essenza e non le fa mancare il suo affetto.

Oscar il gatto custode

“Mi chiamo Oscar e […] sono un gatto custode”. Ispirato ad una storia vera, questo bell’albo illustrato racconta di Oscar che vive in una casa di riposo e  ha un rapporto privilegiato con gli anziani ospiti che affianca con la sua presenza silenziosa e rasserenante al momento della morte.

L’eco

“L’eco ascoltava tutto, anche il silenzio, perché sapeva leggere i pensieri più segreti […] Una domenica mattina, subito dopo le sette, vide arrivare un  bambino con il suo papà”. I due sono soli, si intuisce che la mamma non c’è più e che il bambino non sa come esprimere il desiderio che ha nel cuore. Ma il suo papà saprà condurlo per mano, indicandogli la strada.