Skip to main content

Archivi:

Mese: Aprile 2014

Una pietra scartata

“…ministero significa servizio. Il problema sta nel fatto che per servire voi, io ho bisogno di decine di persone che servono me. Mi è stato fatto notare però che anche il papa e i vescovi delle città più grandi hanno a loro servizio molte persone che li aiutano nel loro ministero. Quindi, alla fine dei conti, il mio sarà un ministero equipollente al ministero petrino, o quasi. In quanto al fatto di esercitarlo in mezzo a voi, questo dipenderà in gran parte dalla presenza o meno di barriere architettoniche. Essere in mezzo è una bella cosa, ma se ci sono due gradini in salita o in discesa, diventa piuttosto complicato”. Nell’estate del 2011 un incidente stradale paralizza quasi completamente don Giorgio ma non gli toglie la voglia di comunicare con i suoi fedeli attraverso i bollettini parrocchiali che questo libro raccoglie. Brevi lettere in cui, con ironia e lucidità, guarda alla sua condizione e riflette sulle possibilità che gli riserva il futuro.

Tempo di imparare

Asfissia alla nascita. Per ore, dopo, tornati a casa, ti guardavo ed eri un altro bambino. Ariel chiamò il Botanico: un amico antico che viene allertato quando il fuoco è troppo per potersi difendere da soli. A lui provai a spiegare per vedere se avevo capito: avevo capito, e non avevo capito. Perchè dovevo ancora imparare: che quel bambino a cui avevo dato il latte la mattina, prima della visita, eri tu a cui ora dovevo preparare la pasta. Che l’idea che avevo di te, costruita negli anni dal giorno delle mie prime mestruazioni, e quella di oggi, giorno immobile senza occaso, dovevano coincidere. Per forza. Eravamo di nuovo tu e io, e io adesso dovevo alzarmi. E lasciare che quella parola nuova, inglese, ascoltata mille volte e sconosciuta, si radicasse davvero in me […] è tempo di imparare a tenere le cose in equilibrio. Sperare per poterti incoraggiare, per determinarmi all’azione, e intanto non sperare troppo: perchè ogni passo non compiuto diventa una forza di dolore. Sperare e contenere la speranza, tenere il bilancino con i piatti sempre in bilico. Oggi hai detto perchè, metto una perla sul piatto della speranza. Oggi ti chiedo se mangi sempre la merenda e mi rispondi la sequenza di targhe che hai veduto rincasando: metto un anello sul piatto del contenimento. Così ogni minuto e ogni giorno”.

La caduta. I ricordi di un padre in 424 passi

“Come i genitori di Christy Brown, Anna e io imparammo a festeggiare ogni passo in avanti di Tito, per quanto barcollante.  A partire da un determinato momento, imparammo a festeggiare perfino i suoi capitomboli. Nei primi anni, Tito si sfracellava cadendo. Con il tempo andò sviluppando sempre nuove tecniche per attutire le cadute. Saper cadere ha molto più valore che saper camminare. […] Le sue cadute mi ricordano costantemente la precarietà e la transitorietà di tutto ciò che ho cercato di costruire”.
Con immenso amore e sottile ironia, Mainardi ci racconta come è cambiato il suo mondo dopo la nascita del figlio che gravi errori dei medici alla nascita hanno lasciato con una tetraparesi spastica.
Tito diventa il centro attorno al quale ruotano arte, letteratura e scienza, storia, musica  e architettura e non possiamo che seguire affascinati il percorso che ci mostra la vita di Tito, accompagnata da Rembrandt, Leopardi, Neil Young, Pietro Lombardo, Proust ma anche Mengele ed Ezra Pound, Christy Brown e Christopher Nolan.

Nel nome di Marco

Un bel romanzo, centrato sulla figura di un giovane sacerdote tormentato che decide di lasciare l’abito talare e sposare la donna di cui è innamorato e da cui aspetta un. figlio. Il suo coraggio svanisce nel nulla alla nascita del bambino che ha la sindrome di Down. Convinto che questo sia un segno della sua colpa, l’uomo lascerà la famiglia e si chiuderà in un’esistenza solitaria e infelice. Ma la vita gli riserverà ancora molte sorprese e. in un percorso lento e doloroso, arriverà a capire che “Dio non punisce la gente. La sindrome di Down è un incidente genetico, niente di divino. Si nasce solo con un cromosoma in più”.