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Lettera ad una logopedista

Mentre immagina di scrivere alla sua logopedista, l’autore, sordo dalla nascita, ripercorre le tappe faticose che l’hanno portato a trovare una sua dimensione e a vedersi riconosciuto il diritto di scegliere la modalità a lui più congeniale per esprimersi e farsi capire, in un’epoca in cui si osteggiava il linguaggio dei segni e si pretendeva da parte di tutti l’acquisizione del linguaggio orale.

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Narrazione e disabilità intellettiva

Una riflessione sulle narrazioni e sulla possibilità che le voci degli operatori ma anche quelle dei familiari e delle persone disabili diventino preziosi strumenti che possono aiutare a programmare percorsi di sostegno più aderenti alle esigenze della persona e capaci di migliorarne la qualità della vita.

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Disability Studies

Un’analisi del lavoro di studio portato avanti negli ultimi quarant’anni nel mondo anglosassone, una risposta critica allo sguardo medico e all’interpretazione morale nei confronti della disabilità. Un percorso di riflessione che vuole uscire dalla logica dei servizi basati sulla standardizzazione dei percorsi di vita nel tentativo di arrivare a una piena partecipazione e cittadinanza per tutti.

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Dov’è andato il nonno?

“Nel cuore le cose non vanno mai via mamma?” Un breve dialogo fra un bambino e la sua mamma che dà voce agli interrogativi di tutti quei bambini che devono fare i conti con la morte di una persona cara e che chiedono risposte sincere, anche se adeguate alla loro età.

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Evelina e le fate

Evelina ha cinque anni e vive nella campagna del pesarese mentre la linea gotica divide l’Italia e la fine della guerra si fa più vicina. La sua voce bambina, in un intreccio di fantasia e realtà, racconta con vividezza  la vita contadina di quegli anni, fatta di fatiche ma ricca di relazioni,  rispetto e tolleranza. E così la seguiamo nel corso di un anno in cui al ritmo delle stagioni e della campagna si affiancano le bombe, un gruppo di sfollati accolti dalla sua famiglia, i tedeschi e i partigiani.

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Canguro Papini

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