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Gioco d’equilibrio

“E’ da presuntuosi credere che a questo mondo ci sia qualcuno davvero indipendente. Naturalmente data la mia cecità io dipendo molto dagli altri. Oggi potrei considerarlo uno svantaggio sostanziale […] ho imparato a pensarla in tutt’altro modo. Si sprecano molte energie se si cerca di nascondere le proprie debolezze per mettersi in testa un falso senso di superiorità […] a quota seimila per un cieco e una persona priva di un braccio è infatti molto più semplice dichiararsi a vicenda cosa si è in grado di fare, anzichè cercare di ingannarsi reciprocamente. In quel modo, le poche energie disponibili in situazioni così estreme si possono impiegare per le cose essenziali. Una consapevolezza che ha pur sempre portato il mio amico Peter e me fino in cima all’Aconcagua. E che mi ha fatto capire che il punto non è ciò che si ha o non si ha, ma come si gestiscono i propri deficit e come ci si relaziona con gli altri”. Holzer ci conduce per mano tra cime ventose e pareti ripidissime, piste da sci e lunghi giri in bicicletta e intanto ci racconta come è possibile condurre una vita piena anche senza la vista.

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La B capovolta

L’autrice sceglie un modo originale di raccontare ai bambini la deportazione e lo sterminio degli ebrei: uno sguardo fuori dalla finestra dove alcuni bambini camminano sotto la pioggia ed ecco che il piccolo protagonista parte per un viaggio immaginario che lo conduce, a fianco di piccoli ebrei, sul treno e poi in un campo di concentramento nella graduale scoperta di una storia prima ignorata lungo la quale lo fanno riflettere le parole di Primo Levi, compagno di viaggio e bussola per orientarsi in un mondo sconosciuto e inimmaginabile.

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Persone prima che disabili

Una riflessione “sugli interrogativi morali, sull’esigenza di giustizia, sulla domanda di senso che la condizione disabile evoca […] richiamando l’attenzione su ciò che la disabilità ci dice a proposito della condizione umana universale: condizione segnata per chiunque da una dignità inestimabile e da una ineluttabile vulnerabilità”. Una riflessione accompagnata anche dalle parole di chi è stato coinvolto direttamente e ha raccontato la sua esperienza, come Julia Kristeva, Jean Vanier, Giuseppe Pontiggia.

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Viaggiatori inattesi. Appunti sull’integrazione sociale delle persone disabili

“La disabilità, esperienza personale inattesa, rende chi  la sperimenta inatteso socialmente”. Un contributo al tema dell’integrazione sociale delle persone disabili che sottolinea come “solo nelle interazioni sociali è possibile trovare per una persona le connessioni tra sé, gli altri e il contesto e, a partire da queste connessioni reali e potenziali, avviare un processo identitario”. Un viaggio attraverso le immagini della disabilità e la loro evoluzione storica, mediato dallo sguardo competente di chi se ne è occupato per tanti anni.

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La bambina dimenticata dal tempo

1981. Siamo nella parte più settentrionale della repubblica d’Irlanda, al confine con la parte inglese dell’isola. Fergus, diciotto anni, ritrova il corpo di una bambina, perfettamente conservato dal terreno torboso ma che risale ai primi anni dopo Cristo. La storia di Mel, bambina dimenticata dal tempo, vittima sacrificale a causa della sua diversità, si intreccia con quella di Fergus, costretto, suo malgrado, a fare i conti con una realtà da cui vorrebbe invece fuggire lontano. Il fratello di poco più grande è in carcere e ha aderito allo sciopero della fame, lanciato da Bobby Sands; la sua terra è devastata da attentati e odi profondi che lasciano il segno anche nelle relazioni più intime e familiari. Ma Fergus, sempre più chiaramente, vede dove può portare la spirale di violenza che avvolge il suo paese e scopre quanto poco poi lo separi dai cosiddetti nemici, ragazzi come lui, con la sua stessa voglia di vivere e ridere. Un bellissimo romanzo che ci riporta alla memoria la storia recente e si schiera con decisione per la conoscenza e il dialogo e contro tutti i pregiudizi.

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Canguro Papini

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