Se Arianna
“Ormai è evidente che Arianna ci riconosce, ci guarda, ci cerca, ci sorride […] Arianna ha bisogno di noi e ce lo fa capire. Così il mio atteggiamento è definitivamente cambiato. prima prevaleva il senso di frustrazione e la difficoltà di accettazione, poi è subentrata la presa di coscienza: Arianna c’è, è lì dietro. Al tempo stesso ho capito, come dice Anna, che la tragedia è successa non soltanto a noi, ma in primo luogo a nostra figlia. L’accettazione arriva forse nel momento in cui si smette di pensare a come sarebbe stata e si comincia a volerle bene come è, quando cioè il rapporto diventa tra due persone. E Arianna è una persona”.
Che vita è?
Elisa, Tommaso, Alice sono solo alcuni dei protagonisti di queste storie. Li accomuna un cromosoma in più, hanno tutti la sindrome di Down e sono i loro genitori, soprattutto le loro mamme, ma anche i papà, i fratelli e le sorelle, i nonni, che ci raccontano di loro.
Giochi e sport
Partendo dalla convinzione che l’educazione fisica dovrebbe trasformarsi in una pedagogia delle condotte motorie e che le attività fisiche sono profondamente investite di affettività, l’autore propone una riflessione sull’educazione fisica, lo sviluppo della personalità e il gioco sportivo.
Lupo cattivo
“Lupo cattivo si chiamava proprio così: LUPO CATTIVO. Perciò tutti credevano che fosse cattivo per davvero”. Continuando a sfogliare le pagine, scopriremo che il lupo non è affatto cattivo e che anche i suoi nuovi amici hanno nomi che non corrispondono al loro carattere. Una storia semplice che fa riflettere sui pregiudizi e gli stereotipi, invitando a guardare oltre.
Anya e il suo fantasma
Anya viene dalla Russia e fatica ad integrarsi nel nuovo paese, cerca in tutti i modi di dimenticare e nascondere le sue origini mentre la sua vita di adolescente si srotola fra scuola, amicizie e primi amori. Il suo incontro con Emily, esile fantasma di una ragazza morta tanti anni prima, la costringerà a riflettere su se stessa e a fare i conti con la sua identità.

