Skip to main content

Archivi:

Autore: Annalisa Brunelli

Alzo gli occhi per dire sì

L’autobiografia dell’autrice, una donna con una gravissima disabilità che la limitava quasi completamente nei movimenti e le impediva di parlare. Visse in istituto per molti anni senza che si capisse che era in grado di comunicare. La sua vivida intelligenza e il suo carattere determinato le hanno permesso di non lasciarsi andare e di continuare a tentare di farsi capire dal personale. Il giorno in cui qualcuno capì che Ruth alzava gli occhi per dire sì fu l’inizio, anche se faticoso, di un cammino verso le relazioni e l’autonomia, un cammino che le ha consentito di lasciare l’istituto e condurre una vita indipendente e di raccontarsi attraverso tabelle comunicative e movimenti del viso.

Papà Montagna

Quando si ritrova in campeggio, Agata, a differenza degli altri bambini, non ne è per niente felice, così, calciando una pigna, si allontana da sola. È arrabbiata, si sente sola e vorrebbe tornare in città dove ci sono gli amici e le sue sicurezze. Una caduta imprevista le mostra i boschi e i monti da un’inedita visuale e “nella pancia sente tutto: caldo dentro e freddo fuori. La terra, l’albero, la formica. L’odore dell’erba e dei minerali riscaldati al sole, piccoli scoppi, cadute, fiori che nascono, appassiscono, le cose che muoiono, quelle che restano”. Potrà tornare dagli altri bambini con il sorriso sulle labbra, pronta per una nuova avventura.

Canto per una casa ritrovata

“Ho sempre amato le cose vecchie […] immaginate quindi la mia emozione – dice l’autrice – quando ho acquistato una vecchia fattoria con una casa diroccata dove erano nati e cresciuti dodici bambini, una casa piena di oggetti che mi spingevano a immaginare le vite vissute tra le sue pareti”. E così raccoglie foglie secche, vestiti, stoviglie e un bottone che prima era una conchiglia e “li ho portati via tutti quei regali della vecchia casa li ho sparsi sul mio tavolo e poi ho temperato la matita mescolato i colori intinto il pennello tagliato e ritagliato e ho iniziato a immaginare tutto quello che è accaduto”.

Che cos’è il tempo?

“Il tempo è un seme. Che dorme al buio. In attesa. E poi…“. Un albo illustrato che prova a raccontare il tempo ai bambini: è un fiore, è un sassolino, è un albero ma è anche un ricordo, una canzone. Può essere lento o passare velocissimo, si riflette nei lineamenti del viso, nei capelli che crescono. Una carrellata di immagini poetiche che invitano a trovare altri modi di descriverlo mentre, intanto, si fa l’ora di cena!

Lasciarsi ribaltare. La scuola è aperta a tutti

“Lasciarsi ribaltare può diventare un modo efficace per essere degli educatori oggi? […] Lasciarsi ribaltare è questo rendersi conto di essere parte di un gioco di squadra, un gioco con diversi partecipanti, ricco di imprevisti, probabilità e possibilità. Un gioco che non si vince mai da soli, si può vincere solo se si riesce a entrare in relazione con gli altri partecipanti e con loro costruire, tessere una trama”. Il racconto di un’insegnante, a metà fra diario di un anno scolastico e riflessioni sulla possibilità di pensare una scuola nuova, accogliente e attenta anche alle esigenze dei più fragili.