Il segreto del Codirosso
Una nuova storia, interamente in simboli e accompagnata da belle illustrazioni, per gli animali di Querciantica. Sta arrivando la primavera e il procione Pascal attende con ansia il risveglio degli amici. Insieme alla volpe Amelia esplora i dintorni e scopre una casa diroccata che pare porti con sé una maledizione. A nulla valgono gli ammonimenti a starne lontani, la curiosità è troppa e la scoperta di un bel codirosso invita a curiosare.


Una nuova uscita per le fiabe della collana Pesci parlanti, interamente in simboli sagomato per agevolarne la manipolazione. Questa volta la storia, notissima, è quella dello sciocco imperatore ingannato dai sarti, che sfilerà nudo per la città finché non sarà smascherato da un bambino.
Il titolo originale di questo piccolo albo sarebbe “vuoto”, un aggettivo che ben rappresenta il protagonista, una sagoma bianca, apparentemente senza contenuto, che pian piano scopre che c’è qualcosa in grado non tanto di riempirlo ma di cambiarlo. Una storia senza parole sull’importanza di avere un cuore.
Ambientato nell’Inghilterra del ‘600, il romanzo segue le vicende di due sorelline in fuga dopo che la madre, accusata di essere una strega è stata uccisa. Convinta di non aver ereditato le doti della madre, la ragazzina più grande affida la piccola alla zia e parte decisa a vendicarsi. Nel raccontare la loro storia, l’autrice ricorda un periodo di persecuzioni e crudeltà nei confronti di donne che avevano l’unico difetto di essere indipendenti e saper curare.
Un volume d grande formato che racconta di Natan in fuga dall’Etiopia. “Quanti conoscono le motivazioni che spingono le persone a rischiare la vita per un viaggio senza una meta precisa? – dicono gli editori – in molti ci hanno chiesto se davvero questo libro sia adatto ai bambini, la mia risposta è che probabilmente non è adatto a tuti gli adulti. Non è adatto a coloro che si rifugiano nei luoghi comuni, non è adatto a coloro che ignorano quello che accade oltre le mura delle proprie case e fingono di non sapere che spesso, per molti, una casa non esiste”.