Grande, Bro!
“… cos’è vero, effettivamente? Chi lo dice che il tizio che mi ha fatto il passaporto … o quella fuori di testa di mia nonna … o certi miei compagni cretini ne sanno più di me? Loro pensano che sia una femmina, e forse non li si può biasimare, perché sono nato con la vagina. E lo so che è insolito, per un maschio. Però credimi: io SONO un maschio. Sono Måns. E sono anche altre cose: uno skater, uno che adora il gelato, uno che vede tutti i colori più intensi con l’occhio destro. E sono un maschio. Lo sento nel corpo. Nel … cervello … nel cuore”. È Måns che racconta di quando deve seguire la madre in una trasferta di lavoro in una città in cui nessuno sa di lui. L’incontro con Mikkel è l’inizio di una bellissima amicizia ma neanche con lui Måns riesce a confidarsi e quando l’amico lo scopre va in crisi. Ma l’amicizia sarà più forte.


L’intento dell’autore è quello di “mostrare come la persona con autismo possa vivere una vita soddisfacente se si predispongono opportuni supporti, rivolti sia all’individuo che al contesto”. Nel sostenere che l’autismo è una condizione in divenire, in relazione sia alle caratteristiche della persona che al contesto i cui vive, propone un’analisi dei percorsi possibili verso l’età adulta, con attenzione particolare alla sessualità e all’autodeterminazione, al lavoro e all’autonomia abitativa, allo studio universitario, dove possibile, e al tempo libero.
“Studenti: non posso lasciare l’ufficio di rettore dell’Università di Padova senza rivolgervi un ultimo appello […] non lasciate che l’oppressore disponga ancora della vostra vita, fate risorgere i vostri battaglioni, liberate l’Italia dalla schiavitù e dall’ignominia”. Sono alcune delle parole che Concetto Marchesi, prima di lasciare l’incarico e rifugiarsi in Svizzera, scrisse per i suoi studenti e che furono diffuse ovunque e lette anche a Radio Londra. I personaggi del racconto sono di fantasia ma ricalcano quanto accadde realmente a Padova, unica università italiana e una delle tre in Europa, con Oslo e Praga, a ricevere la medaglia d’oro al valor militare per il suo ruolo attivo nella difesa della libertà.
Vincitore del Silent book contest junior 2023, questo bell’albo non ha bisogno di parole per trasmettere un messaggio di speranza. La storia suggerisce infatti che la morte non è la fine di tutto ma che è possibile sentire vicino anche chi se ne è andato.
«Ma che fai, chiacchieri con i fiori?». Gli altri bambini prendono in giro Nina, ma in realtà non ne hanno motivo perché… le piante sanno davvero ascoltare! A Nina lo ha insegnato la nonna, da cui ha imparato il loro linguaggio segreto. Piantare semi, riempire le strade di profumi e colori: questo è il dono che la nonna ha consegnato alla nipote e che permette a Nina di continuare a parlarle anche adesso che lei non c’è più. Una storia delicata con illustrazioni vivaci per raccontare la potenza della natura: quando noi ci prendiamo cura di lei, lei si prende cura di noi.