Cogli l’attimo
Profondamente convinta che “attraverso la poesia possiamo imparare a usare e a far usare le emozioni considerandole una fonte straordinaria di energia. La poesia è uno strumento potentemente comunicativo, trasformativo e…fortemente creativo” l’autrice propone in questo libro un percorso formativo partendo dalle potenzialità che la poesia offre ai suoi fruitori, passando per la comprensione del suo significato antico e attuale fino ad arrivare ad alcune proposte di laboratori sperimentali.


Una raccolta di giochi da fare con le storie perchè, come sottolinea l’autore ” la narrazione e il gioco sono strumenti potenti per esempio per mettere le cose in prospettiva, per conoscersi, per confrontarsi, per scoprire differenze e affinità”. In questo libro troverete giochi con le figure, con i libri, con i personaggi, giochi senza scrivere e scritture collettive, giochi con il mondo e giochi per discutere. In nessun gioco il risultato è scontato, si gioca e si impara ma non c’è qualcuno che insegna e quello che emerge cambia dal gruppo e nel gruppo ritorna.
Partendo da un esame di tutti quelli che sono i disturbi di apprendimento e i bisogni educativi speciali, gli autori propongono un percorso didattico basato soprattutto sulle mappe concettuali che considerano un valido supporto anche per l’insegnamento della religione, in particolare nella scuola secondaria inferiore. Nell’ultima parte suggeriscono alcune tracce per la messa in scena di uno spettacolo su san Francesco la cui parte musicale può essere ritrovata nel cd allegato.
Nino e Petra, due adolescenti come tanti nell’estate che precede l’inizio delle scuole superiori: l’inizio della loro storia d’amore si intreccia con quella di un uomo che vive, insieme al suo cane, per strada, ai margini di tutto. Il desiderio di avvicinare il cucciolo spinge i ragazzi verso un mondo di cui ignorano tutto, un mondo fatto di isolamento e disprezzo, di minacce e violenza fisica ma anche di solidarietà e capacità di accoglienza.
“Tra poco le montagne diventeranno invisibili, e le piccole luci di Mingora si accenderanno timide, una dopo l’altra, come per non farsi notare troppo. Dietro ognuno di quei lumicini un po’ sfocati ci sono tante famiglie come la sua, riunite intorno a un pasto e alle proprie storie. E in quel momento Malala capisce una cosa importantissima: i talebani possono sparare, bombardare, gettare l’acido in faccia alla gente, ma non possono distruggere tutto. Non possono cancellare i ricordi felici delle persone”. La storia di una ragazzina coraggiosa che non ha rinunciato a far sentire la sua voce in difesa del diritto allo studio per le bambine e le ragazze pakistane e che per questo ha rischiato la vita.