Attraverso la storia di una regina che deve lasciare la sua famiglia, il marito e due bambini, per affrontare un mostro pauroso questo bell’albo offre un aiuto a tutti quegli adulti che si trovano a dover fare i conti con un tumore, le cure dolorose e l’incertezza del futuro e, anche, con la difficoltà di doverlo raccontare ai bambini.
“Alla fine di agosto mio padre ha perso il lavoro […] così il 4 settembre io ho ricominciato ad andare a scuola mentre lui è rimasto a casa e mi è sembrato davvero strano”. E’ una ragazzina a raccontare quanto può essere difficile affrontare i giorni che passano senza nessuna prospettiva. Un tema attuale, trattato con delicatezza e un poco di leggerezza, per un libro adatto anche a chi ha difficoltà di lettura, grazie alla font studiata appositamente.
Dal primo all’ultimo giorno di scuola, passando per i cambiamenti di stagione e le festività, le amicizie e le passioni, la scuola e lo sport: per un anno il libro ci offre uno spaccato della famiglia Fletcher, due papà e quattro fratelli, che vivono in una cittadina del New England a pochi passi da New York. Una storia semplice che mette in primo piano gli affetti e le relazioni, tra genitori e figli ma anche tra amici e vicini di casa.
Masha passa tutte le estati dai nonni che abitano in un piccolo quartiere dove non succede mai niente. Ma l’ incontro con Max e Julia cambia tutto: ben presto si accorge che c’è qualcosa che non va, i piccoli hanno spesso ferite sospette e sono coperti di lividi. Tutti gli adulti cui si rivolge negano l’evidenza e le suggeriscono di non occuparsi di ciò che non la riguarda. La ragazzina con caparbietà e le sue sole forze, in un percorso doloroso, troverà il modo di scuotere le coscienze e permettere una svolta che apre la strada a un futuro diverso. Il titolo di questo bel romanzo, che affronta il tema della violenza familiare con un linguaggio asciutto e teso ma adatto ai ragazzi, fa riferimento ad un detto inglese che sta ad indicare l’esistenza di un problema di cui si vuole ignorare l’esistenza per opportunismo o paura.
Armanda ha quasi 1500 anni e non va d’accordo con Ersilia, la nuora, che si ostina ad ignorare il fatto che “sono una strega. Di quelle vere. Di quelle che con una parola magica […] possono combinarne di cotte e di crude”. Ma Armanda si è rotta una gamba e Ersilia vuole a tutti i costi affiancarle una badante. E così l’arzilla strega si sfoga scrivendo all’amica Mirtilla cui racconta le sue disavventure mentre ricorda i suoi numerosi ex fidanzati e amici (fra questi, Elvis Presley, il Barone Rosso, Lancillotto, Darwin). Un racconto divertente e accessibile anche a chi ha difficoltà di lettura grazie alla font leggimi.