Il sogno di Marco
Il libro nasce da un lavoro con il secondo ciclo di una scuola primaria sul tema della diversità e dell’inclusione. La storia prende spunto dall’incontro con un ragazzo con sindrome di Down ed è illustrata con i suoi disegni.
Scritto da Annalisa Brunelli il . Pubblicato in Adulti.
Il libro nasce da un lavoro con il secondo ciclo di una scuola primaria sul tema della diversità e dell’inclusione. La storia prende spunto dall’incontro con un ragazzo con sindrome di Down ed è illustrata con i suoi disegni.
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Una filastrocca che racconta del paese di Soffio dove vivono tante persone diverse per spiegare ai bambini l’articolo 3 della nostra Costituzione che, ricordiamolo, sancisce la pari dignità sociale e l’uguaglianza di tutti i cittadini “davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
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Milo ha nove anni, vive solo con la mamma che non si è ancora ripresa dopo l‘abbandono del marito e con la bisnonna che sta lentamente “scivolando via”. Il legame con lei è strettissimo, Milo la affianca e l’aiuta quando la vede in difficoltà e a sua volta lei lo sostiene e inventa per lui mille strategie alternative per permettergli di convivere con la perdita graduale della vista. Quando però la mamma decide di mettere la nonna in casa di riposo, Milo si ribella e cerca in tutti i modi di riportarla a casa. Una storia intensa che intreccia tanti temi senza banalizzarli e sottolinea l’importanza di saper guardare oltre le apparenze.
Scritto da Annalisa Brunelli il . Pubblicato in Adulti.
Antonio Ligabue si racconta ai ragazzi permettendo di leggere, oltre la sua diversità e il suo essere stato temuto e considerato pazzo, un mondo ricco ed emozionante e un uomo che, pur nella sua marginalità, ha tante cose da raccontare e una rara sensibilità nel saper guardarsi intorno e cogliere quello che accade.
Scritto da Annalisa Brunelli il . Pubblicato in Adulti.
“Non dimenticherò mai quel momento. Avevo inventato qualcosa che era vero […] inventare significa ricordare”. Basato sui ricordi della sua infanzia, il romanzo racconta del piccolo Josse che, con la sua famiglia, vive all’interno di un grande ospedale psichiatrico per i minori di cui il padre è direttore. Ironico, a tratti divertentissimo, e insieme malinconico e lucido, lo sguardo del ragazzino si posa sui suoi genitori e i suoi fratelli ma anche sui numerosi pazienti con cui condivide spesso giochi ed esperienze. E ne emerge un quadro in cui la diversità non fa paura e anzi diventa parte integrante della vita e del diventare grandi.