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Autore: Annalisa Brunelli

Didattica speciale e integrazione scolastica

Una riflessione sulla scuola centrata in particolare sulla programmazione curricolare e sulla visione positiva della disabilità legata alla classificazione ICF, sugli aspetti più metodologici e operativi e sulla ricerca educativa e gli standard di qualità.

Oltre il visibile

Ipovedente da molti anni, l’autore propone una meditazione su alcuni passi delle Sacre Scritture attraverso i quali è arrivato a conoscere meglio se stesso e a fare i conti con il suo deficit, “inevitabilmente, è partita una ricerca di senso e di perché, anch’essa non facile, ma che si è rivelata a tratti davvero luminosa. Inutile dire che la mia fede da messa domenicale […] era del tutto inadeguata ad affrontare quanto stava accadendo. Da qui, l’inizio di un percorso nuovo, accidentato ma libero, dove la situazione da spalle al muro imponeva di non potersi accontentare di facili soluzioni. C’era da cercare quello che poteva far bene al cuore e sanarlo, ammesso di riuscire a trovarlo”.

Raccontami la luna

“E’ tutto buio senza di te, sembra buio anche il giorno. Mi sembra di camminare su un bianco così bianco, dove i mei passi non lasciano tracce. Mi chiedo dove sei, adesso che non ti vedo”. Un piccolo libro dedicato ai fratelli di bambini gravemente malati e ai loro genitori cui suggerisce di dedicarsi anche a loro, cercando le parole per coinvolgerli, spiegare e accogliere anche il loro dolore.

Lo sguardo fragile

“Con uno sguardo fragile non capirò e non sentirò nulla di nessun altro che non sia io, io, sempre io … che noia! Che vita sprecata!”. Fortemente voluto dall’associazione Uniti per crescere che si occupa di bambini con problemi neurologici, il racconto cerca di spiegare ai bambini che cos’è la sindrome del cromosoma X fragile attraverso la storia di un vigile, di Mattia e dei suoi compagni di classe.

Viaggio verso il sereno

Moses, Bruno, Heidi sono alcuni dei piccoli protagonisti di questo romanzo che, raccontando di loro, ricorda la storia vera di un gruppo di ebrei fuggiti da Bratislava a bordo del Pentcho, un vecchio battello fluviale con cui, attraverso il Danubio, volevano raggiungere la Palestina. Un’odissea durata tre lunghi anni, dal 16 maggio 1940 al 14 settembre 1943, in quello che inizialmente doveva essere un viaggio relativamente facile e veloce e che invece si rivela pieno di rischi, dai numerosi posti di blocco al naufragio su un’isola greca e al successivo trasferimento in un campo di sosta controllato dagli italiani.