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Autore: Annalisa Brunelli

A Capo Nord bisogna andare due volte: storia di un viaggio accessibile tra limiti e risorse

Il libro segna la nascita della collana I libri di accaParlante, interamente dedicata all’accessibilità, non solo quella fisica, ma anche all’accessibilità alla comunicazione, alla conoscenza, alla cultura, al fare e saper fare, che poi significa fare in modo che tutti, secondo le proprie possibilità, abbiano gli stessi diritti ed esercitino i loro doveri di cittadinanza che ogni comunità democratica deve garantire ai suoi cittadini. Questo primo volume ci porta a Capo Nord dove Valeria Alpi è stata, lei con la sua disabilità, per ben due volte. Da sola. Un libro un po’ diario, cronaca di un’avventura ma soprattutto strumento per cambiare sguardo distaccandosi dall’idea che chi è disabile non possa viaggiare. Valeria invece ci dice che per farlo occorre solo il cosiddetto contesto di fiducia. Un contesto per il quale, se tu riesci a muovere un solo dito di una mano, chi ti sta intorno crederà che, con quel singolo dito, potrai sollevare il mondo senza sentirti limitato e incapace.

Per tutti persone: la bellezza della prossimità

Il volume è nato dalle riflessioni di bambini e ragazzi che hanno lavorato assieme durante l’assemblea nazionale di Azione Cattolica del 2017 e che hanno chiesto con forza un impegno per il dialogo anche all’interno della Chiesa. Il cambiamento dovrebbe partire proprio dall’accoglienza e dalla necessità di inclusione nei percorsi di tutti e non nella realizzazione di percorsi speciali e in qualche nodo separati.

I bambini ci guardano: una esperienza educativa controvento

“Tutto quello che abbiamo tra le mani nella scuola è straordinariamente bello. Bella è la letteratura e belle sono le lingue, le arti, l’architettura e la matematica. Bello il cielo e la terra, le scienze e il ragionare. Bello il muoversi con il corpo nei giochi […]. Se riconosciamo tutto ciò e coltiviamo con cura la possibilità di essere tramite di incontro tra i bambini e i ragazzi e tutta questa bellezza, scopriamo insieme quanto può essere appassionante conoscere e, ancor più, conoscere insieme […]. In un tempo in cui nel nostro paese il ruolo di chi insegna è fortemente sottovalutato e spesso vilipeso, l’accorgerci che forse, dalla nostra postazione all’interno della scuola pubblica di tutti, noi insegnanti, nel nostro piccolo, possiamo dare un contributo positivo alla costruzione di un futuro sensato di convivenza aperta, potrebbe nutrire e dare respiro e visioni al nostro mestiere”. Il resoconto dell’ultimo anno di scuola del maestro Lorenzoni, insieme diario delle attività e occasione di riflessione sull’insegnamento.

Che bambino fortunato!

“E’ un peccato che Carlo non abbia un fratello come il mio. A me piace tantissimo andare a casa di Carlo ma mi piace sempre tornare a casa mia. Sono un bambino fortunato! Ho un ottimo amico e un fratello meraviglioso!” In un continuo confronto fra il fratellino Davide e l’amico, un bambino riflette sulle cose che può fare con ciascuno di loro e sui vantaggi che ha Davide, che possiede un cane e può leggere anche al buio. Della cecità del bambino si intuisce soltanto.

Chi trova un pinguino

“C’era una volta un bimbo … che un giorno trovò un pinguino davanti alla porta di casa […] il pinguino sembrava molto triste e il bimbo pensò che si fosse smarrito”. Armato delle migliori intenzioni, dopo aver verificato che nessuno lo aveva perduto, decide di accompagnarlo a casa sua, al Polo Sud. M,a dopo averlo lasciato fra i ghiacci, si renderà conto che al pinguino non mancava la sua terra ma un amico!