Una notte ho sognato che parlavi
“Un padre che racconta un figlio in un libro, mentre scrive, pensa al figlio che lo leggerà. Nel mio caso, scrivo e basta. Tommy non mi leggerà mai, perché non gliene importerà mai nulla di quello che io possa aver scritto qui, ammesso che un giorno riesca a fare qualcosa di assimilabile al leggere […] Tommy è un oracolo da ascoltare stando fermi, e senza troppo arrabattarsi a farlo agitare sui nostri passi. Molto più interessante è respirarlo e cercare di rubare qualcosa del suo segreto d’immota serenità”. Una lunga riflessione sulla relazione con il figlio e sulla paternità, il racconto di una vita cambiata da una diagnosi di autismo ma alla ricerca di un equilibrio e di una prospettiva per il futuro.