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Autore: Annalisa Brunelli

La canzone di Rosie

Rosie vive a Gerusalemme, compone canzoni ma non si sente realizzata pienamente, è insoddisfatta e vorrebbe qualcosa di più. L’incontro con Emuna, una ragazzina ebrea ortodossa di Hebron la porterà nella cittadina dove toccherà con mano il conflitto con gli arabi. Lì incontrerà anche Sana, giovane donna araba. Due vite quasi speculari e molto diverse dalla sua, accomunate dall’amore per la musica e il canto e che le permetteranno di cambiare il suo punto di vista.

Ho bisogno di te

Grandi illustrazioni seguono le tracce di due orsi. Lei, la mamma, cammina decisa verso una meta che non vediamo e non si gira mai a vedere cosa combina il cucciolo che l’accompagna. Lui, distratto dai giochi delle foche, resta indietro e non riesce a superare l’acqua che separa la sua strada dalla mamma. “Il ghiaccio cristallizza, ferma le situazioni, rende immobili – dice l’autore che lo sceglie proprio perché può “rappresentare relazioni familiari sfilacciate: non solo freddezza, ma anche mancanza di interesse l’uno per l’altro, trascuratezza. L’elemento chiave della narrazione, in questo caso, è il calore: scioglie il ghiaccio e consente di muoversi. Anche quando il movimento è solo girare la testa e scambiarsi uno sguardo”.

 

L’ultimo tornado

“…il nostro futuro non è qualcosa che un giorno arriverà, piovendoci addosso come un mucchio di neve scivolato giù dal tetto. È qualcosa che già c’è, criptato in ogni istante della nostra vita, in ogni scelta che facciamo o non facciamo, in ogni amicizia e in ogni nostra passione […] poi, okay, arriva un tornado, o un’inondazione, o uno schiaffo inatteso. O magari un abbraccio, di quelli che ti tolgono il fiato. Ed ecco che torniamo a essere ciò che siamo, niente di più e niente di meno. Stanchi e spauriti, fragili e sfiduciati, okay, ma non soli. Anzi. Se il contrario della solitudine avesse un nome, bè, quel nome saremmo noi”. Il più grande desiderio di Mag è andarsene di casa, lasciare lo sperduto paese dove si è ritrovata a vivere dopo che il tribunale ha costretto la madre e il suo nuovo compagno ad accoglierla. Scoprire che anche altri ragazzi hanno lo stesso desiderio cambia le cose e la sapiente guida di Grace aiuterà tutti a capire cosa vogliono davvero.

No borders

Già protagonisti di un precedente romanzo che li vedeva in fuga da Magnolia, una megalopoli avanzatissima ma senz’anima, Lindgren, Dickens, Verne e Alcott sono approdati in un villaggio dove il tempo si è fermato e ancora si coltiva la terra, ci sono animali e la natura segue il suo corso. La loro vita si intreccia, nel bene e nel male, con gli abitanti che li hanno accolti non senza qualche diffidenza. I quattro ragazzi però sanno che devono tornare indietro, i semi antichi che hanno ritrovato vanno portati a Magnolia, bisognerà abbattere il muro che la circonda e far rinascere la vita dal cemento. L’impresa si rivelerà difficile, non sempre riusciranno a distinguere verità e bugie ma impareranno a fidarsi e riusciranno a raggiungere il loro obiettivo. Il libro è stampato con la font leggimi! che ne facilita la lettura.

Barba: storia di come sono nato due volte

«Sono nato Lisa, ma dentro sono sempre stato Ale. Devo solo darmi il consenso a essere me stesso. Perché alla fine, nei tuoi fondali, lo sai chi sei. Anche se non è facile arrivarci.» Il percorso di Ale è pieno di domande: sarò sempre io? Il mio cane continuerà a riconoscermi? Smetterò di essere un paguro sensibile e diventerò una bestia testosteronica? Potrò continuare a ballare le canzoni di Beyoncé? Ma anche di traguardi sorprendenti: dalle reazioni amorevoli della madre al primo incontro con lo psicologo, dai rapporti che cambiano (o no) con gli amici e le amiche al legame speciale con Celeste, di cui si innamora. Ale scopre che la vera domanda non è cosa significa essere uomo o cosa significa essere donna, ma cosa significa essere sé stessi.