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Autore: Annalisa Brunelli

Una ragazza in cima

La storia vera di Henriette D’Angeville e della sua conquista del Monte Bianco, avvenuta nel 1838, quando ancora si pensava che le donne non potessero affrontare montagne e scalate. Una nuova uscita per la collana leggimi! che usa particolari accorgimenti per facilitare la lettura anche a chi ha difficoltà e che, insieme, affronta anche temi importanti e vuole offrire ai ragazzini altri punti di vista.

Pazzesco!

Paolo, a differenza dei suoi tre amici a cui capitano sempre cose incredibili e che sono sempre sopra le righe, si sente molto normale, quasi noioso e non sa come animare il pigiama party organizzato dalla mamma per il suo compleanno. Non ha fatto i conti con le loro reazioni alla vista del fantasma che abita nel suo appartamento. Un altro romanzo per la collana leggimi! che usa particolari accorgimenti per facilitare la lettura anche a chi ha difficoltà.

Detective in bicicletta

Cosa sta succedendo a Bullo, il cane di Marco che improvvisamente comincia a stare male? Tutto è cominciato dopo il passaggio di un camion che si è fermato lungo il fiume. Insieme a Martina, il ragazzino insospettito lo sorveglia di nascosto e scopre che scarica qualcosa nell’acqua. Riuscirà a capire cosa è successo? Un altro romanzo per la collana leggimi! che usa particolari accorgimenti per facilitare la lettura anche a chi ha difficoltà.

Non solo occhi per crescere: vedere, guardare e comprendere

Partendo dal presupposto che non è solo il canale visivo che permette di interagire con il mondo, le autrici analizzano lo sviluppo psicomotorio dei bambini nei primissimi anni di vita tenendo conto delle specificità dei deficit visivi. Partendo dalle riflessioni, i dubbi e le richieste dei genitori, cercano di dare suggerimenti pratici per la gestione della vita quotidiana dei loro bambini con deficit visivi.

Il bambino che disegnava parole

“…quando ci hanno detto che nostro figlio era dislessico è stato un enorme sollievo poter dare un nome a quell’inspiegabile magma di cose che facevano male; per lui è stato l’inizio di una rinascita scoprire di non essere né stupido né pigro, ma solo dislessico, e per un attimo si è creduto che sapere ci avrebbe permesso di agire […] in casa editrice si aspettano risposte e consigli, è quello che chiedono tanti genitori alle prese, come me, con figli dislessici. Posso solo condividere le poche spiegazioni chiare a cui sono giunta incrociando le teorie scientifiche oggi più accreditate con l’osservazione quotidiana di mio figlio, sapendo che la ricerca sulla dislessia continua il suo multiforme e farraginoso lavoro. Spero di non deludere chi cerca ricette pronte all’uso. Sono convinta che la prima soluzione sia la conoscenza”.