Le case di Luca: diario segreto di un affido
E’ lo stesso piccolo protagonista che, sulle pagine del suo diario, racconta le difficoltà della sua famiglia, il papà senza lavoro, la mamma triste, il fratellino appena nato. E insieme racconta della coppia che lo ha accolto con affetto in attesa del suo rientro a casa.


Basato su una storia vera, il libro prova a descrivere, per parole e immagini, le caratteristiche, i comportamenti, gli atteggiamenti che possono contraddistinguere un bambino autistico, con l’obiettivo di aiutare i piccoli compagni di classe ad accoglierlo senza paura e pregiudizio anche se alcune cose che fa possono sconcertarli e allontanarli.
Un libro a fisarmonica con bellissime illustrazioni in bianco e nero accompagnate da poche righe di testo per raccontare la storia di due bambini che, insieme alla loro mamma, entrano clandestinamente negli Stati Uniti. Obiettivo degli autori è quello di fare in modo che non si dimentichi che “ci sono donne, uomini e chissà quanti bambini che scompaiono o muoiono lungo la strada […] per non dimenticare che i bambini migranti esistono e soffrono. E perché questa realtà reclama con forza il proprio diritto di esistere”.
Protagonista di questa storia vera, è Francesco Tirelli che, emigrato in Ungheria negli anni ‘30 del secolo scorso, aprì una gelateria sulla scia dell’esperienza del nonno. Qui poi nascose numerosi ebrei riuscendo a salvarli dalle retate dei nazisti. E’ stato dichiarato Giusto tra le Nazioni su richiesta di uno degli uomini che ha salvato.
“Mi chiamo Muhammad – dice il vecchio […] mi chiamo Yussef – dice il maggiore dei due giovani – e questo è Hassan, mio fratello. […] Le parole rotolano dalle labbra dei passeggeri, con l’intento preciso di incidere nomi e luoghi nelle menti degli altri. Ricordatevi di me. Ricordatevi il mio nome”. Su una fragile barchetta ferma in mezzo al mare si intrecciano i racconti dei viaggiatori in fuga da guerra e violenza. Il suono del violino che Rami ha portato con sé e la leggenda di Suki e del suo stallone bianco che insegnarono la resistenza al loro popolo, li accompagna e li culla in una notte cui forse non seguirà nessun giorno.